giovedì 30 agosto 2007

VIGILARE PER ESSERE FEDELI E SAGGI

Un caro saluto a te che leggi quanto ho scritto!

Quante volte nella nostra vita, ci è stato affidato un compito, con la raccomandazione di fare bene, perché il tutto si compia efficacemente? Anche Gesù dopo averci chiamato a una missione da compiere, ci raccomanda di fare bene, vigilando. Il motivo del vigilare, non è dato per servire se stessi o per realizzare chissà che cosa, ma per la crescita della comunità.
Ecco perché la Parola di Dio di stamani (vedi Mt 24,42-51) porta il paragone di un compito di chi sorveglia i domestici per provvedere al loro mantenimento.
Vigilare non è una responsabilità limitata all'orologio come un impiegato, che spesso vive la sua giornata in maniera distratta e stanca. Ciascuno è a suo modo responsabile degli altri fratelli e sorelle della casa, del quartiere, del paese. La vigilanza di cui parla Gesù, va al di là di quanto possiamo immaginare: è la fedeltà attenta e operosa alla vocazione che il Signore ci ha affidato. Ed è qui che troviamo come cristiani, discepoli del Cristo, la nostra vera felicità, la nostra vera realizzazione, come dice appunto Gesù: "Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà ad agire così!".
Purtroppo non è facile. In noi, spesso, prevale l'egocentrismo che porta ad affannarci per noi stessi e le nostre cose, distogliendoci dalla vocazione che il Signore ci ha affidato. Ed è proprio qui che nascono liti e incomprensioni, sopraffazioni e invidie, autocondannandoci alla tristezza e all'insoddisfazione di cui parla il Vangelo.
Rivediamo allora il nostro essere discepoli, fermandoci in fila come se dovessimo attende. La vigilanza possiamo ancora definirla "attesa", perché si fa incontro con il Signore.
Questa attesa va vissuta nella fedeltà e saggezza. E' un lavorare con coscienza ed impegno in attesa del ritorno del Signore. Da questa attesa saggia ed attiva dipende la fiducia e ricompensa del Signore. Se agiamo diversamente saremmo imprudenti, rischieremmo di perdere la vita per nulla.
Allora, coraggio e... buoma vigilanza a tutti!