venerdì 7 settembre 2007

COME SCOPRIRSI FIGLI DEL PADRE?

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Quante volte nella nostra vita andiamo alla ricerca di regole e disposizioni da seguire, che ci sollevino però dalla responsabilità di comprendere ciò che il Signore ci chiede.
Il Vangelo di quest'oggi (vedi Lc 5,33-39), ci porta in un banchetto di nozze dove si discute sull'atteggiamento dei discepoli del Cristo e di conseguenza, di Cristo stesso.
C'è da chiedersi: quale regola di vita, per ogni cristiano? Il Cristo ha portato nel cuore di tutti una novità, riassumendo in Lui ogni cosa (cfr. Col 1,15-20). Ciò che accade nel brano del vangelo e che si mette in discussione non sono le vecchie regole, ma Cristo stesso. Infatti, questo banchetto è la festa di coloro che hanno trovato il salvatore della propria vita; una festa che il Vangelo paragona a una celebrazione di nozze, tanto è bella. Ma se con Cristo vi è qualcosa di nuovo, come osservare il digiuno? I discepoli di Gesù, certamente, devono continuare a digiunare, ma dal proprio egoismo, dalle proprie chiusure, dalla propria autosufficienza, dal proprio provincialismo, per scoprirsi figli di un Dio che chiamano "Padre nostro". Essi, infatti, fanno parte di una nuova famiglia fatta non dei vincoli della carne, che restringono, ma di quelli spirituali che allargano il cuore.
Vi è un vestito tutto nuovo da indossare, un vestito interiore, quello di figli di Dio. Il cuore dei figli di Dio è come quegli otri nuovi riempiti sino all'orlo del nuovo vino che è l'amore del Signore che si riversa sempre più nei nostri cuori.
Nella mia preghiera di oggi, quindi, cercherò di individuare il "vecchio" a cui sono ancora attaccato e che trattengo in me, e il "nuovo" che lo Spirito mi indica e lo pregherò così: Spirito Santo, perenne novità, aiutami a svestirmi dell'uomo vecchio e a lasciarmi rivestire di Cristo.