martedì 25 settembre 2007

FAMILIARITA' CON LA PAROLA DI DIO


Un caro saluto a te che leggei quanto scrivo!

La Parola di Dio è quella forza che ci scuote dal sonno (vedi Rm 13,11) perché va in cerca della nostra felicità e ci vuole tali: felici. Il Vangelo di oggi, infatti, ci parla di felicità della Parola (vedi Lc 8,19-21). La Parola di Dio dice "beati", una parola greca che indica la felicità. Mentre nella lingua ebraica indica la beatitudine come salvezza.
Per capire la realizzazione di questa felicità che conduce alla salvezza, il Vangelo oggi ci riporta un episodio significativo. Gesù continua il ministero di predicazione e la folla fa ressa per ascoltare la Sua Parola, perché smuove l'animo dei suoi uditori.
Qui, qualcuno dice qualcosa a Gesù, in riferimento alla madre, una frase simile a quella che oggi anche noi religiosi ci sentiamo dire: "beato...".
Sguardi familiari profondi attorno a questa scena, ma che non riescono a capire, a passare per avvicinarsi. Forse indica la fatica dell'ascolto? Forse. Ma Gesù parte da Nazareth per poter annunciare la Parola di salvezza. Gesù parte dal luogo dove lo conoscono per dire a tutti l'importanza di ascoltare la sua Parola. Lui annuncia la Parola dove ha sperimentato la difficoltà della sua missione, il suo fallimento. Le sue origini sono lì e in obbedienza al Padre, parte da lì la sua predicazione.
Da ieri con la prima lettura stiamo ascoltando qualcosa di simile, il popolo fa ritorno dall'esilio per stare con Dio, per ascoltare la sua Parola e metterla in pratica.
Gesù ripete in qualche maniera l'atteggiamento di questo popolo, ripete le nostre diffocoltà che ogni giorno incontriamo, qualcosa che non vorremmo mai fare ma, rispondendo a Dio si abbandona e il suo ascolto della Voce del Padre diventa fattivo.
Quale invito per noi? Nello sfondo della scena abbiamo anzitutto un invito a vivere bene i rapporti intepersonali alla luce della Parola di Dio, che non annulla nulla dei nostri affetti, ma li vuole porre nel suo amore.
Inoltre vivere il discepolato di Cristo richiamo ad essere più familiari con la Parola di Dio, perché la nostra vita cresca felice con un affetto profondo e puro. I rapporti interpersonali sono una vera palestra di vita.
La Parola ci rimanda nella vita di ogni giorno, a vedere come sono questi nostri rapporti personali e familiari. Se li viviamo in pieno rispetto e nell'amore che Gesù stesso domanda a ciascuno di noi. Per chiudere, la Parola ci dice: come vivo il mio essere discepolo di Cristo? E' solo un sentirsi affascinati da un "titolo", oppure è una vera e propria appartenenza?
Oggi nella nostra preghiera, insieme al Salmista "Ripensiamo alla Parola del Signore" (Sal 27, 8), che non è un semplice ricordo ma un non lasciare andare a vuoto una sola delle Sue parole (cfr. 1Sam 3, 19), è vita che parte dall'ascolto, dall'insegnamento della Parola che ogni giorno si fa dono alla nostra esistenza.