lunedì 10 settembre 2007

LA NOSTRA VITA IN DIO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

La Parola del giorno, ci fa ripercorrere la nostra vita nei momenti difficili (vedi Col 1,24). Eppure in questa situazione ancora un'ancora di salvezza è accanto a noi: Cristo. Non per nulla il Salmo responsoriale ci fa ripetere: Nel Signore è la mia salvezza e la mia gloria.
La nostra vocazione cristiana ci porta a riconoscere la grazia nascosta nelle sofferenze e nelle prove della vita, grazia preziosa di unione a Cristo nella sua passione, grazia dell'amore autentico, che accetta di pagare di persona. Se il valore supremo è quello dell'amore autentico, occorre accogliere i mezzi necessari per progredire nell'amore non soltanto con rassegnazione, ma con gioia.
Chiediamo allora al Signore di aiutarci a riconoscere la grazia nascosta nei momenti difficili. Se l'apprezziamo al suo giusto valore, potremo dire con san Paolo:"Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo quello che manca alle tribolazioni di Cristo nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa". È chiaro che la partecipazione alla passione di Cristo si fa sempre in un orientamento d'amore. Paolo scrive: "Le sofferenze che sopporto per voi... Completo quello che manca a favore del corpo di Cristo che è la Chiesa". Soltanto se accogliamo la sofferenza in questa prospettiva di offerta generosa di amore potremo provare in noi la gioia stessa del Signore.
Questo assume quel valore che vogliamo dare alla domenica (al "sabato" direbbe il vangelo odierno Lc 6,6-11), che è quello di dare senso, di riempire la domenica di Dio. E' davvero festa, domenica, soltanto se dedichiamo il nostro tempo alla gloria di Dio e alle opere di solidarietà a vantaggio di chi è nel bisogno.