mercoledì 5 settembre 2007

NEL PASSAGGIO DI GESU' LA NOSTRA STORIA

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Guarigioni, liberazioni dai demoni, annunzio del Vangelo: sono il contenuto del ministero di Gesù Cristo, sono l'annunzio gioioso della salvezza, sono il segno che in lui si avvera la figura e l'opera del Messia.
La Parola di oggi (vedi Lc 4, 38-44) è il continuo di quanto le nostre orecchie hanno ascoltato ieri. Dopo che Gesù ha manifestato in lui la profezia di Isaia, comincia a passare di casa in casa per annunziare il regno di Dio.
Una domanda che sorge spontanea: come accolgo la Parola di Dio inattesa nella mia vita? Questa domanda spontanea è la conseguenza dell'oggi della Parola che passa dalla mia e tua esistenza, che sprona, che invita a rinnovarci per fare l'incontro con Gesù e ripeterlo sempre.
E' una urgenza che lo Spirito richiede. A Zaccheo viene detto "affrettati" (cfr. Lc 19, 5-6). E' l'urgenza dell'incontro, finché dura l'oggi (cfr. Eb 3,13.15; 2Cor 6,2).
Gesù entra nella casa della suocera di Pietro, ma continua a passare per le nostre case. Il suo passare richiama a quanto il sacerdote Zaccaria aveva annunciato: “Il Signore… ha visitato e redento il suo popolo, ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo” (Lc 1,68-69).
In questo passaggio si legge la storia di ciascuno, perché ogni giorno chiamati a riscoprire la propria fede e la propria vocazione. Questa riscoperta ci conduce sempre ai piedi della croce perché anche nell’atto estremo del dolore si manifesta l’oggi della salvezza.
Gesù condivide gli ultimi istanti della vita dell’uomo facendo il dono della misericordia del Padre. Questo indica che c’è sempre un passaggio di Dio nella nostra vita, fino agli ultimi istanti, perché Dio sa aspettare fino all’ultimo.
Egli ancora una volta ci insegna a vivere anche le nostre croci nella logica dell’abbandono alla volontà di Dio.
Lasciamo allora che Dio prenda il giusto posto nella nostra vita, nella nostra casa, nella nostra sofferenza perché “Il suo amore è come un fiume che straripa e come un diluvio che inonda la terra” (Sir 39,22).