martedì 2 ottobre 2007

SII ANCHE TU ANGELO PER GLI ALTRI

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Stamattina il nostro cuore dovrebbe essere in festa, perché ricordiamo i santi Angeli custodi. Il Vangelo è quello che ieri ho portato alla vostra attenzione e preghiera. Oggi voglio portare la vostra attenzione sulla prima lettura che è tratta dal libro dell'Esodo (vedi Es 23, 20-23), anche se tutta la Parola di Dio che la liturgia propone, fa riflettere sul mistero odierno.
Nelle parole che l'Autore sacro ha messo davanti ai nostri occhi, rispecchia per noi la necessità dell'ascolto. La fede nasce dall'ascolto. Se siamo capaci di ascoltare, saremo capaci di vivere e camminare diritti.
La Parola del Signore, prevedendo il nostro modo di camminare, ha messo a nostra custodia un angelo perché ci aiuti a camminare nelle vie del Signore ed arrivare al trono della Sua gloria. Avere rispetto di lui, ascoltarlo, non ribellarsi a quanto lui dice al nostro cuore... è uno stare alla presenza del nome di Dio. Se questo è lo scopo per il quale siamo loro affidati, la condizione per raggiungerlo è che noi ascoltiamo la loro voce: essi infatti sono "voce", annunciatori ("anghèloi" in greco) ed esecutori della Parola di Dio. In questo senso, il primo angelo custode è la Parola stessa: essa è la vera custodia nostra e degli stessi angeli, custodia dei nostri passi e del nostro giungere al Regno, come dice il Salmista: "Lampada ai miei passi è la tua Parola, Signore, luce sul mio cammino (Sal 119,105).
Ringraziamo il Signore per l'Angelo custode che ci ha dato, in genere, forse, non lo facciamo mai. Chiediamogli di imparare ad avere negli altri lo stesso sguardo d'amore che Egli ha su di me, di essere per gli altri quel che Egli è per me: "Che io possa farmi "angelo" per i miei fratelli e le mie sorelle, annunciando loro la tua Parola innanzitutto con la mia stessa vita, custodendoli nel loro cammino verso di te, e incoraggiandoli quando si scoraggiano, andando a riprenderli quando si smarriscono".
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