giovedì 8 novembre 2007

NELLA TRINITA' LA GIOIA

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

L'8 novembre l'Ordine Carmelitano, Ordine religioso di cui faccio parte, ricorda la beata Elisabetta della Trinità.
Il Vangelo che accompagna questa memoria (vedi Lc 15,1-10) ci rivela un Dio che è per l'uomo, per ogni uomo, in favore dell'uomo... un Dio che dell'uomo, della sua creatura, fa l'unica ragione di vita. E' un Dio capace di tornare sui suoi passi in ragione di una promessa fatta, di una parola data anche se il peccato dell'uomo è il più "odioso" che si possa fare: voltare le spalle a Dio, costruirsi un idolo e adorarlo. E' un Dio che ha cuore per le nostre miserie, qualsiasi miseria. Ricordate san Paolo? Prima di conoscere Cristo era un bestemmiatore, un persecutore, un violento, un assassino... eppure gli è stata usata misericordia. Se ci facciamo attenzione, Gesù pone il suo sigillo: così si farà gioia in cielo per un peccatore pentito. E' la gioia di cui si fa esperienza nella vita quotidiana, che diviene paradigma della gioia spirituale che riempie chi sa che la salvezza si realizza attraverso il criterio della misericordia e non della giustizia.
L'indicazione è quella di tentare la pienezza della ricostituzione del cammino autentico di fede e in ultima analisi del cammino del popolo di Israele attraverso l'equilibrio di fedeltà alla legge, ma anche di apertura autentica alla dimensione dell'amore che nella Trinità si fa gioia ed esultanza per tutti i popoli.
Nel cammino di fede, carissimi amici, noi incontriamo un Dio che si perde. Quello raccontato dal vangelo è un Dio che invita alla gioia e alla festa perché anche uno solo ha deciso di cambiare vita e di seguirlo, gioia che mano a mano si dilata e cresce sempre di più: gioia del pastore e gioia della donna, gioia dei vicini ed amici e gioia della famiglia, gioia del cielo e degli angeli di Dio. Un Dio capace di attendere ogni giorno il ritorno del figlio per corrergli incontro ed abbracciarlo.
Oggi vi invito a pregare, con la preghiera della beata Elisabetta alla Trinità: "O mio Dio, Trinità che adoro".