giovedì 1 novembre 2007

NON LA MORTE... MA LA VITA ETERNA

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Siamo ancora all'inizio del mese di novembre, mese caro per il ricordo dei defunti. In questi giorni, tanti hanno ricordato halloween. C'è chi fatto semplicemente festa, c'è chi è andato in maschera per rievocare i morti e c'è chi l'ha festeggiato in onore di Satana. Ma in tutto questo festeggiare dove sta la nostra buona battaglia della fede? Pensate per un attimo: 1 e 2 novembre due celebrazioni molto vicine, ma per ricordarci una cosa soltanto: la corona di gloria che Cristo Giusto giudice ci ha preparato!
La Parola di Dio in questo giorno glorioso è così ricca. Nel Vangelo secondo Giovanni (vedi Gv 6,37-40) troviamo una precisa volontà del Padre: quella che Gesù sia veramente salvezza per tutti quelli che Egli gli ha consegnato. Ogni persona è "preziosa" "come la pupilla dell'occhio", come una perla di inestimabile valore. In quanto tale, non può lasciarla perdere Colui che ha pagato con la vita il suo riscatto. Ma quella verità che spesso ci domandiamo, magari cercandola nelle falsità, è quella che squarcia la notte dell'inquietudine e orrore naturale della morte: la risurrezione. Sì, noi risorgeremo! E non c'è da cercare di mettersi "in contatto coi morti" per capire se è vero oppure no. Chi ha fede in Cristo ha questa certezza ultima e definitiva della risurrezione. Dio vuole renderci partecipi di ciò che Lui è. Ai suoi occhi questa vita terrena altro non poteva e non deve essere che un cammino, un pellegrinaggio con un compito preciso, la santità. Non può essere la vita una passeggiata nel nulla o peggio ancora un perdersi dietro cose futili o dannose. Vivere, ai Suoi occhi, è rispondere continuamente al Suo amore con il nostro amore, che è fare sempre la sua volontà: camminare davanti al Suo sguardo che ci illumina, ci accompagna, ci esorta, ci dà forza. Purtroppo anche visitando i cimiteri dove riposano le salme dei nostri cari, troppe volte prevale un malinteso sfoggio di esteriorità, che se da una parte mostrano il nostro accorato ricordo, dall'altra, quando manca la parte più importante, ossia i suffragi, la carità, nulla giova alla comunione che ci lega con loro. I nostri cari, per il mistero della resurrezione, sono sempre vicini a noi e da noi attendono non solo dolore, ma amore che si fa preghiera. Gesù a Maria, che le dava la notizia della morte di Lazzaro suo amico: "se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto", risponde: "Io sono la resurrezione e la vita, credi tu?" E lo stesso dice a noi. Visitiamo con amore i nostri cari, con il giusto dolore cristiano, che è segno di amore, ma con la fede che fa dire: "Ci vedremo da santi in Paradiso".
Sì cari miei, il giorno dei morti e un dirci ancora arrivederci in paradiso e nel frattempo, con la nostra vita di fede, con la nostra preghiera prepariamo questo incontro.
Oggi, non solo ricordo i miei cari che non ci sono più, ma ricordo anche i vostri per questo prego così: l'eterno riposo dona loro o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua, riposino in pace! Amen.


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