sabato 3 novembre 2007

XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Il Vangelo di questa XXXI domenica del Tempo Ordinario (vedi Lc 19,1-10), ci parla di un personaggio caro alle nostre riflessioni, e non solo, penso a ciascuno di noi perché in Zaccheo c'è una parte di noi.
Zaccheo nella sua vivacità sente di voler vedere. Fa' dei movimenti, la stessa Parola lo porta a muoversi su di un sicomoro e pazientemente aspetta ed ottiene. In Zaccheo c'è un attesa che pazientemente porta verso la salvezza. Ecco l'incontro. Gesù risponde al suo intento, non a ciò che è espresso, perché Zaccheo non chiama, non parla... Gesù cerca Zaccheo dove lui si trova, alza lo sguardo per rispondere alla sua ricerca in maniera completa. E' l'amore di Dio che continuamente viene riversato nel cuore umano, ed è nell'amore che si rinnova per tutti quest'incontro di salvezza.
La salvezza continua a passare dalla nostra vita, dalla nostra casa. L'amore di Dio ci guarda e risponde nonostante la nostra miseria, il nostro peccato perché Dio vuole darci la dignità di Gesù.
In quest'incontro tra Gesù e Zaccheo vi è lo stupendo agire di Dio. Dio continua a ricercare il peccatore, ad accogliere il figlio che ritorna. In quest'episodio il perdono vince il pregiudizio e la condanna da parte di chi è convinto di ascoltare la Legge di Dio, non ha il suo cuore.
Anche per noi, oggi, viene la salvezza, si ribalta una situazione scabrosa. Sì, cari miei, perché Dio si fa i cavoli nostri specialmente nelle situazioni più difficili. Vuole che la nostra vita sia degna di essere vissuta, a piene mali senza nessuna paura di farsi male.
Sul sicomoro è salito Zaccheo. Sull'albero della Croce è salito Gesù ma è da quest'albero della croce che siamo stati meravigliosamente salvati.




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