lunedì 31 dicembre 2007

ACCOMPAGNATI DALLA MATERNITA' DI MARIA

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Stiamo lasciando il 2007 per iniziare il 2008. Stasera si è cantato in tante chiese il Te Deum, l'Inno di ringraziamento che racchiude tutto: gioie e dolori, fatiche e speranze. Con il nuovo anno una volta si cantava (forse lo si fa ancora) il Veni Creator, l'invocazione allo Spirito Santo perché sia luce ai nostri passi ogni giorno dell'anno. Ma iniziamo pure un nuovo anno con una Madre cara: la Vergine Maria.
Infatti, il 1° gennaio viene riportato alla nostra attenzione la festività di Maria, Madre di Dio.
Il brano del vangelo (vedi Lc 2,16-21) ci narra un episodio della vita di una famiglia ebrea, ma l’ambientazione è inusuale per una nascita. Si tratta di una famiglia emarginata socialmente. Eppure il bambino è Dio e la giovane donna l’ha concepito e partorito nella verginità. Alcuni pastori si affrettano, in risposta a un messaggio dal cielo, per riconoscerlo e glorificarlo a loro modo.
Domanda: ci è difficile considerarlo nostro Dio? Volgiamo il pensiero per un attimo al fascino persistente esercitato da sua madre su uomini e donne di ogni ambiente e classe, su persone che hanno conosciuto successi o fallimenti di ogni tipo, su uomini di genio, su emarginati, su soldati angosciati e destinati a morire sul campo di battaglia, su persone che passano attraverso dure prove spirituali.
Se volgiamo lo sguardo all'arte, troveremo un genio artistico spesso consacrato alla lode mariana: pensate alla “Pietà” di Michelangelo, al gran numero di Madonne medievali e rinascimentali, alle vetrate incantevoli che ancora oggi arricchiscono le nostre chiese e alla più bella di tutte le icone: la Madonna di Vladimir, che aspetta con pazienza, nel Museo Tretiakov di Mosca, giorni migliori.
Perché la Madonna ispira tanta umanità? Forse perché è, come dicono gli ortodossi, un’icona (= immagine) di Dio? Forse perché Dio parla per suo tramite anche se Maria resta sempre una sua creatura, sia pure una creatura unica grazie ai doni ricevuti dal Padre?
Tutto ciò è stato oggetto di discussioni, spesso accese, quando spiriti grandi cercarono di esprimere in termini umani il mistero di Dio fatto uomo.
Maria è definita madre di Dio, “theotokos”. Questo appellativo è particolarmente caro ai cristiani dell’Est, ai nostri fratelli del mondo ortodosso, ed è profondamente radicato nella loro teologia, ripetuto spesso nelle loro belle liturgie, specialmente nella liturgia bizantina, che è stata considerata la “più perfetta” proprio per via delle sue preghiere ufficiali dedicate al culto di Maria.
Cominciamo il 2008 nel segno di questo grande mistero. Cerchiamo di approfondire la nostra devozione a Maria, Madre di Dio e nostra, eliminandone, però, ogni traccia di sentimentalismo spicciolo.
Tentiamo di convincere i nostri giovani che si tratta qui di un idealismo rispondente, certo, alle aspirazioni più profonde dello spirito umano, ma che richiede impegno e molto coraggio.
A tutti voi auguri di Buon Anno con Maria Madre di Dio e Madre nostra!