giovedì 20 dicembre 2007

DIO NON SI DIMENTICA!

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Ogni giorno che passa sembra contare i giorni, come le migliaia di mail che, ogni giorno, arrivano nelle nostre box-mai prima del Natale. Anche la Parola di Dio fa il suo conto alla rovescia e la Vergine Maria ha saputo dall'angelo dell'inattesa gravidanza di sua cugina Elisabetta ed invece di rinchiudersi in se stessa e meditare, eccola in viaggio verso il Nord per andarla a trovare, un viaggio faticoso che compie "in fretta" (vedi Lc 1,39-45). Quali pensieri animano il cuore di quest'adolescente? Quante paure e dubbi affollano i suoi pensieri?
Nell'incontro tra le due donne, una giovanissima, l'altra attempata, prima di potersi parlare i due bambini già si riconoscono, il Battista scalcia, come se già volesse indicare, mostrare, adempiere alla sua vocazione, lo Spirito Santo ora le avvolge e la gioia esplode: si fanno i complimenti, poi cantano, poi danzano... allora è tutto vero, allora davvero il Dio dei padri non si è dimenticato di noi! Davvero le profezie mille volte ascoltate nella sinagoga, il giorno di sabato, non erano vecchie illusioni, fatue speranze, davvero il Dio dei padri è colui che vede la sofferenza ed interviene! Elisabetta scuote la testa, da persona riflessiva e matura qual è, e chiede alla piccola cugina anche a nome nostro: come hai fatto a crederci? Come sei riuscita a credere che l'immenso avrebbe abitato il tuo corpo per diventare uomo? E l'anziana cugina formula il più bel saluto, il complimento più autentico che mai si potrà fare alla madre del Signore: "beata te che hai creduto!".
Sì, Maria è beata non solo perché ha creduto, perché ti sei fidata, ma perché si è lasciata fare. Ed è beata perché la sua incoscienza crede nel Dio dell'impossibile. Maria è beata perché si è resa disponibile a lasciarsi sconvolgere la vita, a mettersi in secondo piano.
Forse un po' di invidia nasce nei nostri cuori perché almeno vorremmo fare qualcosa di quanto Ella ha fatto. Ma possiamo essere generosi, apririci all'altro senza guardare razza, popolo, lingua.
Preghiamo la Vergine Santa perché ci aiuti in questa accoglienza del Verbo e sopratutto ci stimoli ad avere più entusiasmo della fede per viverla con coerenza.
Rivolgiamoci a Gesù bambino in questa novena di Natale con queste parole: O Astro che sorgi, splendore di luce eterna e sole di giustizia: vieni, e illumina chi giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.