venerdì 28 dicembre 2007

LA SPERANZA SI REALIZZA

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Il vangelo ci presenta Simeone, “uomo giusto e timorato di Dio” (vedi Lc 2,22-35). Il suo nome deriva, in ebraico, dal verbo “sentire”: un dettaglio rivelatore poiché egli “sentiva” spesso la voce di Dio. Ma lo Spirito Santo non si accontentava di parlare a Simeone: “era su di lui” e ne faceva una persona retta e, insieme, ardente, che serviva Dio e il prossimo con venerazione e devozione. Simeone era il servo del Signore che aveva passato la sua vita ad aspettare il “conforto d’Israele”, cioè il Consolatore, il Messia.
Non appena vide entrare nel tempio il Bambino Gesù, seppe immediatamente che la sua attesa era terminata. La sua visione interiore si chiarì e la pace del suo animo fu scossa. Gesù doveva essere per Israele e per la Chiesa un segno del desiderio che Dio aveva di salvare l’umanità; eppure da alcuni fu respinto. Le nostre azioni rivelano i nostri pensieri. Simeone prese tra le braccia Gesù, mostrando così che era pronto a condividere e a compiere la volontà divina.
La storia del vecchio Simeone insegna che la speranza, anche se non subito, un giorno si realizza. Non si frustra, viene realizzata. Ma la forma non sempre corrisponde a ciò che noi immaginiamo. Simeone aspettava il Messia glorioso di Israele. Giungendo al tempio, in mezzo a tante coppie che portano i loro figli, lui vede una coppia giovane di Nazaret. Ed in questa coppia povera, con il loro bambino, vede la realizzazione della sua speranza e della speranza del popolo: "I miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele." Comportiamoci anche noi come Simeone per compiere nella nostra vita con fede la volontà di Dio.
Nel testo del vangelo appaiono i temi preferiti di Luca, cioè, una forte insistenza sull'azione dello Spirito Santo, sulla preghiera e sull'ambiente di preghiera, un'attenzione continua all'azione e partecipazione delle donne ed una preoccupazione costante verso i poveri e del messaggio per i poveri.
Facciamo nostri questi temi preferiti dall'evangelista Luca, perché anche noi attraverso la preghiamo possiamo scoprire quella speranza che è già in noi.
Preghiamo con le parole del Salmista: Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra; cantate al Signore, benedite il suo nome (dal Sal 95).