martedì 18 dicembre 2007

NON TEMERE!

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Il Vangelo ci parla della visita dell'angelo Gabriele a Zaccaria (vedi Lc 1,5-25).
Se apriamo la Bibbia, vediamo che Luca pone le due visite una accanto all'altra, in modo che noi leggendo i due testi con attenzione, percepiamo le piccole e significative differenze tra l'una e l'altra visita, tra il Vecchio ed il Nuovo Testamento. Il primo messaggio dell'angelo di Dio a Zaccaria è: "Non temere!" Fino ad oggi, Dio causa ancora paura a molte persone e fino ad oggi il messaggio continua ad essere valido "Non temere!". Subito l'angelo aggiunge: "La tua preghiera è stata ascoltata!" Nella vita, tutto è frutto della preghiera! Mi viene spontanea la domanda: quanto preghiamo nella nostra vita di ogni giorno?
Zaccaria rappresenta il Vecchio Testamento. Lui crede, ma la sua fede è debole. Dopo la visita, rimane muto, incapace di comunicare con le persone. Il modo con cui si era rivelato fino a quel momento il progetto di salvezza, noto a Zaccaria, aveva esaurito tutte le sue risorse, mentre Dio stava dando inizio ad una nuova fase insieme a Maria. Nell'annuncio dell'angelo appare tutta l'importanza della missione del bambino che nascerà e che si chiamerà Giovanni (vedi i versetti 13-17) Secondo la gente, lui era un profeta (Mc 11,32). Molti anni dopo, ad Efeso, Paolo continuò ad incontrare persone che erano state battezzate col battesimo di Giovanni (At 19,3) Quando Elisabetta, essendo anziana, concepisce e rimane incinta, si nasconde per cinque mesi.
Forse qualcuno di voi ha fatto una lettura dell'annunciazione alla Vergine Maria, ha potuto notare che Maria dopo l'annuncio dell'Angelo si mise a servire, mentre Elisabetta si nascose.
Nella sua grande bontà, Dio chiede la nostra partecipazione ai suoi grandi disegni, nella sua volontà di salvezza. Anche se Dio agisce liberamente e non ha bisogno di nessuno, si riserva di chiedere a noi un'interiore ed esteriore partecipazione alla sua opera, un nostro piccolo contributo. E' un segno della fiducia che Dio ha in noi, sue creature.
La nascita di Giovanni raccoglie una sterilità della vita. Tante volte ci sentiamo vuoti, incapaci, sterili. Da soli siamo proprio così. Ma quando ci apriamo ai disegni di Dio, quando accogliamo i suoi desideri dalla sua Parola, e acconsentiamo di collaborare con Lui, grandi cose capitano. L'impossibile diventa possibile. I deboli diventano forti. Il buio diventa luce. L'Avvento ci chiama a questa partecipazione, a questo "si" all'intervento di Dio nella nostra storia e nella storia del mondo. Diamo la risposta che Dio aspetta da noi: un sì gioioso e fiducioso. Senza temere!
Fermiamoci a riflettere guardando gli interventi di Dio nella nostra vita personale, comunitaria, familiare... nella vita di ogni giorno: in tutti quei momenti che ci ha chiesto di essere sorriso, carezza, benedizione, amore per gli altri. Preghiamo perché possiamo rinnovare il nostro "sì"! Preghiamo così: Gesù, so che sovente mi chiedi di portarti agli altri con cui vivo e lavoro. Fa' che io possa entrare in pieno nei tuoi disegni come un collaboratore sempre pronto ad accogliere e assecondare i tuoi inviti.