lunedì 14 gennaio 2008

CREDENTI CREDIBILI

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Continua il cammino di Gesù nella nostra ferialità. Egli passa in mezzo a noi ed insegna come uno che ha autorità (vedi Mc 1,21-28). Tutti noi, dall’istante in cui cominciamo a credere in lui, dall’istante in cui prendiamo l’abitudine di vivere nella gioia che ci dà la fede, nella certezza di non essere mai soli, di essere sulla strada che porta alla soddisfazione di ciò di cui abbiamo fame, tutti noi dobbiamo essere “le sue parole”. Cosa significa?
Gesù non parlava soltanto, anzi le sue parole erano confermate da miracoli, prodigi. Cose che si vedono raramente in questi tempi. "La gente – dice altrove il Vangelo – pendeva letteralmente dalle sue parole". E quelle Parole erano – come dirà Lui stesso – "Spirito e Vita": una forza dunque che debella la morte, l'aquiescienza al male. E' dunque dentro questa rarefatta atmosfera di stupore che prende corpo, cioè esplode con virulenza la reazione dello spirito del male: "Che c'entri con noi Gesù Nazareno?". C'è infatti totale incompatibilità tra Gesù e il Maligno. Perché di esso si tratta! Ancora oggi egli grida: "Sei venuto a rovinarci".
Quando noi portiamo la parola di Gesù in mezzo alla nostra gente, fra coloro ai quali il Signore ci manda, noi tutti dobbiamo apparire dei credenti "credibili". Il male o maligno è sempre lì che aspetta che la nostra fede vacilli anche per un solo istante, perché lui possa mettere in atto la sua strategia.
Sì, è vero. Anche noi abbiamo momenti di: “Padre, Padre, perché mi hai abbandonato?”, dei momenti in cui, come sulle labbra di Giobbe, ci si pongono delle domande, dei problemi, qualche volta la tentazione di imprecare perché la sofferenza e il male sono troppo duri... Ma dobbiamo essere fra quelli che testimoniano che, di tutti i mali di cui l’umanità soffre, il credente soffre altrettanto e forse anche di più di un altro uomo qualsiasi. È con gli occhi e il cuore spalancati e feriti da questo male misterioso che dobbiamo mostrare di essere pur sempre credenti! Ugualmente credenti, nonostante tutto ciò che sembra negare che l’Eterno è amore.
Per essere credente, c’è bisogno, più che di parole, del nostro modo di vivere, delle nostre azioni, della nostra maniera di reagire di fronte alla sofferenza che ci circonda. Soltanto la parola di chi è capace di assumersi ogni rischio per soccorrere il suo prossimo che soffre, soltanto la parola di costui sarà credibile.
Preghiamo con queste parole: Signore, esercita anche su di me la tua autorità perché io mi lasci penetrare e convertire dalla tua Parola di ogni giorno. E ripeti in me: "taci ed esci" agli spiriti maligni di scoraggiamento, depressione, indifferenza, tristezza, astio, suscettibilità e simili. M'inondi la forza del tuo amore e mi dia pace.