giovedì 10 gennaio 2008

UN DIO CHE GUARISCE DENTRO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Abbiamo ancora nell'aria la festa dell'Epifania, dove Dio si mostra al mondo, a chi lo cerca, ai magi e – in loro – Dio si mostra a ciascuno di noi. Il Dio che si mostra, è un Dio che guarisce dentro, ci dice oggi l'episodio della guarigione del lebbroso (vedi Lc 5,12-16). La lebbra: malattia dell'anima prima che del corpo, piaga della solitudine e della diffidenza tra gli uomini, triste malattia della povertà e dell'abbruttimento...
Quante malattie, oggi, attraversano la nostra vita, malattie del corpo, certo, ma molto di più malattie dello spirito: solitudini, depressioni, egoismi, fragilità. Mi capita tutto questo di ascoltarlo, sia quando in "rete", che di presenza... quante fatiche e sofferenze nella vita di ciascuno di noi...
Gesù viene a guarire tutti noi, non quella guarigione esteriore importante certo, ma mai risolutiva. Egli viene a guarire nel profondo la nostra solitudine. Questo lo fa grazie alla preghiera prolungata e solitaria che diventa sorgente di guarigione, di alleviamento delle sofferenze.
Anche a noi Gesù chiede di essere segno di guarigione per chi incontriamo ma, attenti, la nostra azione deve nutrirsi di preghiera, il nostro servizio di silenziosa contemplazione, il nostro curare deve essere fecondato dal nostro ascoltare il Maestro, Gesù.
Il tempo di Natale sta per finire. In questo tempo di stupore e di percezione della salvezza, la Parola ci invita ancora a portare l'annuncio di salvezza a chi incontreremo sui nostri passi, per dire loro che dalla lebbra interiore è possibile guarire, che dalla solitudine immensa che abita le nostre profondità è possibile essere sanati e consolati e noi – di questa consolazione – siamo i portatori.
Preghiamo con queste parole: Guarisci i nostri cuori, guarisci le nostre solitudini, Signore, e facci diventare segno di consolazione per chi oggi ci incontrerà. Dio che ami la vita!