mercoledì 5 marzo 2008

DIO CI CHIAMA ALLA MEDESIMA COMUNIONE

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Chi è Gesù? Domanda di sempre, dove ognuno è andato alla ricerca, anche scientifica, per capire chi è l'uomo di Nazaret. La Parola di oggi (vedi Gv 5,17-30) ci dice chi è Gesù di Nazaret.
Gesù sa e vede come agisce Dio, e per questo agisce come Dio, e lo fa sempre anche il giorno di sabato. Grazie a questa relazione profonda con il Padre, Gesù ha in sé la forza della vita e della risurrezione. Egli è il figlio prediletto di Dio, e Dio chiede che gli siano resi gli onori dovuti a Dio. L'evangelista Giovanni è particolare nel narrare il Vangelo. Una delle cose che non fa, per esempio, non riporta per noi il Padre nostro, la preghiera che Gesù insegnò ai suoi discepoli. Ma nel suo linguaggio, l'evangelista in una maniera indiretta lo porta. Nel brano di oggi vi è un versetto: "Non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato" infatti equivale al "Sia fatta la tua volontà". Ebbene, che significa "fare la volontà del Padre"? Con che cuore pronunciare quelle parole? Non certo nel modo in cui le nostre assemblee frettolose o nella maniera personale di ripetere delle parole; no, ma nel modo in cui le pronuncerebbe un innamorato! Quando ci si innamora, è spontaneo desiderare quel che l'amato desidera: quel che fino ad allora mi era spiacevole, per amor suo ora mi diventa piacevole. Ecco, l'unità di volere è possibile solo quando si è innamorati: Dio è perfetta comunione di volere perché è amore, ed Egli ci chiama a quella medesima comunione (ci invita infatti a dire: "Sia fatta la tua volontà") perché ci chiama all'amore.
Bisogna pregare con fervore! Rinnoviamo la preghiera del Padre nostro innamorandoci di Dio. Noi apparteniamo a Gesù per salvare con lui il mondo intero. Credendo alla vittoria finale di Gesù, in tutte le sue creature, siamo felici oggi della nuova vita che ci viene data nello Spirito Santo.