domenica 16 marzo 2008

ONORIAMO ANCHE NOI IL CORPO DI GESU'!

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Con la Domenica delle Palme entriamo nella Settimana Santa. Ogni paese, ogni città raccoglie la sua tradizione che si mescola tra il sacro e il profano. Ma ciò che rimane integra è la Parola di Dio, perché indica sempre con verità la strada da percorrere.
Facciamo, allora, il nostro cammino con la Parola. Essa ci accompagna in questi giorni che precedono la Pasqua del Signore.
Per san Giovanni, tutto quello che succede durante questi “ultimi” giorni ha un valore simbolico e oltrepassa ciò che i nostri occhi possono vedere all'istante.
La liturgia ci propone un brano del Vangelo di Giovanni (vedi Gv 12,1-11). Siamo all'inizio del cap. 12 del Vangelo di Giovanni, che fa da legame tra il Libro dei Segni (cc. 1-11) ed il Libro della Glorificazione (cc. 13-21). Alla fine del "Libro dei Segni" appaiono con chiarezza la tensione tra Gesù e le autorità religiose dell'epoca (Gv 10,19-21.39) ed il pericolo che correva Gesù.
Diverse volte avevano cercato di ucciderlo (Gv 10,31; 11,8.53; 12,10). Tanto è così che Gesù si vide obbligato a condurre una vita clandestina, perché poteva essere preso in qualsiasi momento (Gv 10,40; 11,54).
In questo brano che meditiamo, i protagonisti stessi diventano dei simboli: Gesù è l’ospite di Marta, di Maria e di Lazzaro, in Betania. Betania è la casa dell'amicizia. Ed è nell’amicizia che viene annunciato cosa significa parlare della "vita" e della "morte" quando si tratta di Gesù. Marta, come viene descritta, compie i suoi doveri di padrona di casa. Mentre Gesù è a tavola con altre persone, Maria fa qualcosa di sconveniente per la società dell’epoca - come per la nostra: unge i piedi di Gesù con un olio prezioso e li asciuga con i suoi capelli.
Nel contesto di calda amicizia avviene questo gesto di incredibile valore umano e divino: l’odore del profumo riempie tutta la casa. La critica superficiale che le viene indirizzata riguarda soltanto il suo "sprecare l'olio". "Maria di Betania scandalizza i commensali per "tanto spreco". Ma Gesù apprezza e si capisce il perché: lo spreco dice la misura dell'amore. Chi ama ragiona con il cuore e non gioca al risparmio. Poiché la logica dell'amore è di non conoscere misura, di dare tutto" (Elena Bosetti).
L'amore cari miei non è spreco. In ogni Eucaristia ci sentiamo dire: "Questo è il mio corpo offerto... Questo è il mio sangue versato per voi". Com'è dunque giusto e insieme splendido che Maria onori questo corpo dato per tutti noi, versando un profumo prezioso, il più prezioso, in cambio del sangue che Egli ha versato.
Fermiamoci un momento per capire il gesto di Maria. Preghiamo questo gesto. Facciamoci aiutare dallo Spirito Santo, perché Lui ci immerga nell'amore e ci faccia vivere meglio la Settimana Santa alla scoperta, sempre più approfondita, di tutto l'amore che è nel mistero di Gesù, nel Suo "dare la vita".
Che la nostra preghiera si attualizzi nella vita di ogni giorno: Signore, fa che io non tema di "sprecare" tempo nel dare il mio amore a quanti sono nel bisogno. Fa che sappia darmi con slancio di amore alla contemplazione silenziosa e orante di Gesù. Allora la casa, le case dove abito, le persone che amo e chi incontro si riempiranno di profumo.