martedì 22 aprile 2008

RIMANERE UNITI A CRISTO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Io sono la vite, voi i tralci. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi, se non rimanete in me (vedi Gv 15,1-8).
Abbiamo in questa Parola l'immagine della campagna e in particolare quella di un vigneto. Gesù spesso adotta delle immagini per farci capire qualcosa, per farci capire una posizione, uno stato della nostra vita.
In questa Parola viene presa l'immagine del tralcio e della vite. Per un tralcio il punto più importante è quello in cui sta unito al ceppo della vite. Ed è anche il punto più fragile (pensiamo per un attimo alla fragilità della nostra vita). E' il più importante, perché è lì che passa la linfa; è il più fragile, perché è lì che più facilmente può essere strappato.
Dentro quest'immagine semplice, bella ed efficace, Gesù evidenzia per noi un segreto del cammino spirituale. Lo fa utilizzando un verbo: "RIMANERE" che, non per nulla, è un verbo di "quiete". Nell'agitato e caotico continuo movimento della vita odierna, c'invita alla quiete della contemplazione.
Per noi cristiani, battezzati questo punto misterioso è la vita stessa di Gesù, innestata in noi col battesimo. Noi abbiamo bisogno di restare stretti alla vite, a Gesù, mediante una vita di fede speranza e carità alimentata dalla preghiera e dai sacramenti. Se non vivo la consapevolezza di questa unione, facilmente la mia vita viene strappata via da Gesù, e cade nella vanità, nella superficialità e non senso.
Gesù dice aggiunge: "perché senza di me non potete far nulla". Quante volte nella nostra vita avanziamo pretese e vanto? Quante volte tutta questa superbia viene evidenziato anche dal cammino spirituale, pensando che sono solo le nostre forze a farci arrivare a quella meta... pensiero insensato! Solo rimanendo uniti a Gesù, con quella rapida ma frequente presa di contatto, che è il rientro al cuore, noi a poco a poco veniamo assimilati a Lui, al suo modo di pensare, al suo stile di amore.
Fermiamoci, allora, nel nostro piccolo silenzio, cercando di tenere viva la consapevolezza di quest'unione mediante rapide aspirazioni del cuore e invocazioni allo Spirito d'Amore. Preghiamo così: Signore Gesù, mia vera vite, dammi di rimanere unito a te con forte volontà d'amore che voglia come te ciò che vuole il Padre. E dammi, al tempo stesso, la strategia dei brevi ma rapidi rientri al cuore: tra un'azione e un'altra, prima di prendere contatto con le persone e le cose. Possa entrare anzitutto in contatto vitale con te, perché possa vivere insieme a te ogni giorno di vita.