mercoledì 23 aprile 2008

"SE OSSERVERETE I MIEI COMANDAMENTI"

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

"Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore" (vedi Gv 15,9-11).
Un grande invito ci fa il Signore in questi giorni: osservare i suoi comandamenti per restare nel suo amore. Rimanere... in questo verbo troviamo quella forza necessaria per camminare nelle vie tracciate dal Signore Gesù. Rimanere è l'esatto contrario di "errare", che non a caso, nella sua ricchezza semantica, significa tanto "girovagare" quanto "sbagliare", "smarrirsi".
Rimanere è quella capacità di stare, di esercitare l'obbedienza, di vivere la fedeltà duratura, soprattutto in tempi difficili, unica condizione per acquisire consistenza, spessore, profondità. Rimanere senza farsi trasportare dalla tempesta dei propri umori superficiali, delle proprie sensazioni, a seconda di ciò che sul momento appaia ai nostri gusti più piacevole e più appetibile.
Rimanere nell'amore, fonte della gioia perfetta. Gesù rimane nell'amore del Padre, osservando i comandamenti che da lui riceve. Noi rimaniamo nell'amore di Gesù osservando i comandamenti che lui ci ha lasciato. E dobbiamo osservarli nella stessa misura in cui lui ha osservato i comandamenti del Padre: "Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore". E' in questa unione dell'amore del Padre e di Gesù che si trova la fonte della vera gioia: "Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena".
Con questa coscienza, desideriamo allora, di fare del suo amore la nostra dimora, il nostro abito, l'atmosfera in cui ci muoviamo, l'aria che respiriamo.
Nella preghiera che innalziamo al Signore, eleviamo anche lo sguardo del nostro cuore e insieme al Salmista preghiamo così: "Dove andare lontano dal tuo Spirito?" (dal Salmo 139).