mercoledì 21 maggio 2008

COME VIVIAMO?

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Il 22 maggio il calendario riporta una celebrazione di una santa, comune in tutto il mondo: santa Rita da Cascia e per l'ordine Carmelitano santa Gioacchina de Vedruna.
Queste due sante della Chiesa ci dicono attraverso la Parola di Dio che la via della santità passa attraverso le cose di ogni giorno, i mille "si" che possiamo dire per amore di Cristo e del prossimo.
Ma le parole che troviamo nel Vangelo (vedi Mc 9,41-50) suonano male ai nostri sensi uditivi, possono impressionarci. Ma Gesù non fa altro che mettere al riparo la nostra debolezza usando la spada della Parola forte esigente, come il chirurgo usa il bisturi per liberare il malato dal tumore.
Dobbiamo portare attenzione nel vedere dove la nostra vita è orientata. Attenzione alle cose che facciamo, il tutto può presentarsi come un tumore che piano piano ci uccide.
In questo brano troviamo il capovolgimento inaudito della logica cristiana rispetto alla logica del mondo: i poveri in spirito sono quelli che possiedono più di tutti, perché loro è il Regno dei cieli. Chi confida invece in se stesso ha già ricevuto la sua ricompensa (vedi Mt 6,2) e la sua vita è votata alla miseria più disperata: il non poter prendere parte al banchetto della vita (vedi Lc 16,24). Non la logica del possedere e dell'accumulare è vincente, ma quella del donare, che non si basa sul commercio ma sulla condivisione, che non persegue un profitto ma dà gratuitamente.
Oggi, durante la preghiera cerchiamo di cogliere il senso della nostra vita. Se la nostra vita è coscienziosa e in pace con tutti. È infatti proprio dal cuore sapiente capire quanto è stolto e distruttivo albergare risentimento, rabbia, malevolenza per non dire rancore odio e rifiuto dell'altro. Preghiamo così: O mio Signore, metti "sale di sapienza" nel mio cuore e fa' che niente e nessuno si opponga a quel "sapore di te" che mi sospinge in ogni momento alla riconciliazione, alla pace, all'amore.