domenica 25 maggio 2008

L'ATTACCAMENTO ALLE RICCHEZZE

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Con questo post, ricordiamo un santo che forse abbiamo conosciuto nelle sale cinematografiche o davanti al televisore con quella frase famosa: "state buoni se potete". Sì, penso che avete capito che si tratta di san Filippo Neri.
Il vangelo di questa giornata indica proprio la sequela, il seguire Gesù (vedi Mc 10,17-27). Cosa debbo fare per avere la vita eterna? Un interrogativo che spesso ritrovo nelle persone, anche nel popolo di internet. Mi chiedo: se Gesù avesse risposto dicendo subito "vieni e seguimi" se sarebbe stata uguale la reazione. Evidentemente no. Visto che dietro un educare a far memoria di Dio nella propria vita e arrivando al nocciolo della questione, il tale se ne ritorna afflitto perché attaccato alla sua realtà, ai suoi beni... in pratica a quanto ostacola al cammino d'amore.
Non solo a questo punto me ne vado triste e schiavo di quello che credo sia dovuto a me solo, ma sostituisco a Dio l'idolo di ciò a cui sono "attaccato".Bisogna lasciarci giudicare dalla Parola di Dio che dice: "Ogni cupidigia è idolatria" (Col 3,5) e "L'attaccamento alle ricchezze è la radice di tutti i mali" (1 Tm 6,10). Bisogna assolutamente essere "lucidi". L'attaccamento alle ricchezze, oggi, in cui noi occidentali tendiamo a essere ricchi sempre più ricchi, dentro un dissennato sistema economico, è quel "mammona d'iniquità" che provoca sempre più fame, indigenza e morte in tre quarti della popolazione mondiale. Più esplicita di così la Sacra Scrittura non può essere! Non capire è cecità. Capire è aprire gli occhi del cuore. Da cieco che eri diventi vedente.
Preghiamo nel silenzio della nostra esistenza, lasciamo che lo Spirito di Dio invada i nostri cuori per far memoria di Lui e ripetiamo: Tu, Gesù, sei l'unico necessario sei la mia vera ricchezza. Io mi fido di te.