mercoledì 7 maggio 2008

L'UNITA' DEI CUORI

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Continua la riflessione sulla preghiera sacerdotale di Gesù. Il calendario carmelitano ricorda un beato carmelitano: beato Luigi Rabatà.
Nel Vangelo troviamo un Gesù che possiede un sogno: l'unità dei cuori (vedi Gv 17,20-26). Sappiamo dai fatti giornalieri come vivere l'unità è difficile.
Gesù quindi prega chiedendo l'unità perché dove i cuori sono una cosa sola tra loro, c'è quel fascino dell'amore testimoniante che sospinge tutti, credenti e non a vivere di quest'amore che unisce. Attenzione! Nel Vangelo Gesù ha detto pure: "E la gloria che tu mi hai dato, io l'ho data loro perché siano come noi una cosa sola".
Come notiamo, non si parla di gloria mondana, ma della gloria del servizio e del dare la vita. Dunque è la gloria dell'accogliere l'altro nella sua diversità, è la gloria del perdono facile e dell'amore senza pretese di ricambio, è la gloria di Gesù morto per amore. In questa gloria c'è un cammino di piena accettazione che porta ad essere "una cosa sola" come Gesù e il Padre.
Ed è bello che nelle nostre comunità ci siano tante differenze perché, come ricordava magnificamente Papa Giovanni, la Chiesa è come la fontana del villaggio cui tutti si possono abbeverare. Sia davvero così: nella feconda diversità che ci contraddistingue, di stili, di carattere, nessuno imponga agli altri il proprio modo di vivere la fede, ma ci sia, sempre e al di sopra di tutto, l'amore che spinge all'unione dei cuori... Sant'Ignazio di Antiochia diceva: "Rispettatevi a vicenda, amatevi nel Signore Gesù, in ogni istante. Siate una sola supplica, un'unica mente, un'unica speranza nell'amore, un'unica gioia purissima".
Preghiamo lo Spirito Santo perché ci invada di amore e faccia della nostra vita una continua e perenne donazione.