mercoledì 11 giugno 2008

QUALE CAMMINO SPIRITUALE DOBBBIAMO FARE?

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

La parola ci mette sempre in discussione e ci rigetta verso nuove mete, nuove strade. Ma alle volte ci fermiamo perché non riusciamo a capire. Meglio, vogliamo prima capire e poi incamminarci. Ho l'impressione che un po' tutti dobbiamo abituarci a pensare diversamente, secondo Dio. Certo non è facile, ma dobbiamo provare a fare qualche passetto.
Anzitutto per un cammino spirituale serio si tratta anzitutto di fare i conti con questo esplicito comando di Gesù (vedi Mt 5,20-26). Se andiamo a consultare meglio i testi evangelici ci accorgeremo che un attimo prima Gesù aveva detto che la legge antica esigeva di non uccidere, ma ora nemmeno l'adirarsi è consentito! C'è un andare oltre e non un fermarsi tra litigi ed alterchi. Il balzo in avanti sta nel fatto che Gesù insiste nell'invitare a vivere (non solo a memorizzare) quell'unico comandamento in cui c'è tutto: la legge e i profeti. E l'unico comandamento è quello dell'amare Dio e il prossimo; anzi dell'esprimere l'amore di Dio amando il prossimo; mai disattendendolo neppure nel caso che ci sia di mezzo l'offesa. Il cristiano è invitato a fare sempre il primo passo, quando c'è qualche "ruggine" da parte di qualcuno verso di lui, c'è l'esigenza di eliminarla non si può stare tranquilli tra pie pratiche devozionali. Non solo amare ma prendere l'iniziativa concreta di demolire qualsiasi impedimento a quella concordia che non sopporta di crogiolarsi nelle ferite delle offese e coltivare divisioni a base di apparenti ragionevoli motivi. Gesù non è solo contro l'odio ma è per il sovrappiù dell'amore. Anzi, la radicalità di Gesù giunge a dirmi: se stai per pregare e ti viene in mente che una certa persona è rimasta ferita in cuore a causa tua, non pensar di poter "snocciolare preghiere". Esse rimbalzerebbero contro di te, se non vai prima a riconciliarti con quella persona "che ha qualcosa contro di te".
Nella nostra preghiera dobbiamo scoprire oltre a chiedere che la ragione del perdono e dell'amore supera qualsiasi altra regione. Invochiamo lo Spirito Santo, perché ci purifichi con il suo fuoco d'amore in maniera da "Non abbiate nemici (...). Non odiare nessuno: qualcuno dovrai correggerlo, qualcuno compatirlo e qualche altro dovrai amarlo più della tua stessa vita" (Dalla Didachè, sec. II).