mercoledì 10 settembre 2008

UNA PAROLA PROFETICA E SCANDALOSA

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Continua il brano evangelico preso dal capitolo 6 del Vangelo di Luca (vedi Lc 6,27-38) e se fino adesso abbiamo sentito "beati" e "guai", questa volta l'invito è la misericordia.
Gesù è crudo ma vero, ci ama ma ci spinge al meglio. Da dove notiamo che siamo discepoli? Certo non dalla croce che teniamo al collo (spesso andiamo a cercarci i modelli di croce anche dagli orafi), ma dalla croce appesa alle scelte familiari e lavorative. Anche in queste scelte, Gesù ci guarda e ci chiede il coraggio del paradosso, il brivido della santità, il coraggio della logica evangelica: perdona i nemici, ama senza contraccambio, sii trasparenza....
Gesù, in pratica, alza il tiro, chiedendo di essere come lui, fino in fondo. Gesù per primo ha amato i nemici, lui per primo non ha detto il male, lui per primo si è donato fino al brivido della morte. Egli ci vuole testimoni, non cristiani part-time. Vuole che ognuno di noi sia un incendiario d'amore, non un adolescente cresciuto che si specchia nei propri limiti. Gesù vuole discepoli che diventino riflesso della vera condizione dell'uomo, che in qualche modo illustrino con la loro vita che è possibile credere, che è possibile amare. Che il contributo dell'esperienza di Dio per "un altro mondo" è possibile.
Nel settembre del 2001, una follia omicida uccideva migliaia di persone nelle torri gemelle di New York; quante cose sono cambiate, in questi anni eppure si è risposto alla violenza con la violenza e non si è avuto il coraggio della profezia. Se cancelliamo la violenza con la violenza che facciamo di straordinario? Niente! Anzi facciamo in modo che aumenti sempre più la desertificazione interiore
che nelle nostre società convive con la “prosperità materiale”, con “un vuoto interiore, una paura indefinibile, un nascosto senso di disperazione”; agli uomini che sono “come cisterne screpolate e vuote” (cfr. Ger 2,13).

Chiediamo al Signore che ci conceda di essere costruttori di bene, ingegneri del dialogo, impresari della tolleranza: Noi ascoltiamo, Signore, anche se la tua parola è tagliente, oggi. Aiutaci a fare la tua volontà di bene, anche quando è profetica e scandalosa!