mercoledì 8 ottobre 2008

ABBANDONARSI FIDUCIOSAMENTE IN DIO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Continua ancora una volta l'insegnamento di Gesù sulla preghiera. Il Signore da sempre motivo di incoraggiamento per una preghiera autentica (vedi Lc 11,5-13). Gesù ci assicura che Dio esaudisce ogni preghiera. Egli non è sordo alle richieste dell'uomo. Non si nasconde davanti a lui. E questo, perché ama tutti perchè figli. Quindi il problema non esiste da parte di Dio ma, eventualmente, da parte dell'uomo. L'uomo prega solo se si sente veramente bisognoso: i sazi e i buontemponi non sentono il bisogno di pregare. La prima condizione per la preghiera è la consapevolezza della propria povertà. L'unica condizione che Gesù pone per l'esaudimento delle nostre preghiere presso Dio è la fiducia, anzi, la certezza di essere ascoltati. Se l'uomo si commuove davanti alle necessità di un amico o di un figlio, tanto più Dio.

Tutto il brano del Vangelo di oggi è ricco di due significati importantissimi: 1. la qualità della nostra preghiera è in diretta relazione col rapporto di fede-fiducia che abbiamo col Padre. E' il grande abbandono in Lui che ci ottiene lo Spirito Santo con tutte le sue energie per una vita vera e serena. 2. La nostra preghiera è autentica se è perseverante. Dio non lo si "gettona"! Il cuore impara a contattarlo per qualunque necessità nella consapevolezza che Egli è l'Amore. Pregarlo ogni giorno, anzi ad ogni momento è il "respiro" che conta e mi fa vivere!
Il tema dominante di tutto il bano evangelico è la paternità di Dio che si esprime nel dare. Ricerchiamo a cuore aperto, nella preghiera, il Padre di ogni bontà e fiduciosi rinnoviamo la nostra fede in Lui.