mercoledì 15 ottobre 2008

BISOGNOSI DELL'AIUTO DI DIO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Ancora una volta il Vangelo torna sul conflitto tra Gesù e le autorità religiose dell’epoca (vedi Lc 11, 47-54).
Quante volte nella nostra vita ci sentiamo feriti nll'orgoglio? Ebbene, la stessa cosa accadde al dottore della Legge. Egli è colui che ascolta la parola di Gesù, ma vuole avere il sopravvento, si sente più importante: è lui l'assessore comunale, è lui il sindaco, è lui il benestante di turno che vuole dire la sua e fare in modo che venga eseguita, anche a costo di uccidere la vita. Ma in tutto questo dimentichiamo l'umiltà la docilità del cuore. Diemntichiamo che tutti siamo della stessa pasta, bisognosi dell'aiuto di Dio. La Parola di Dio, come dice la Bibbia, è come una spada a doppio taglio che penetra sin nelle midolla e non lascia indifferenti. Se è ascoltata con l'orgoglio e l'autosufficienza di chi vuole difendere se stesso, viene sentita come un rimprovero che offende e non come una forza salutare e buona che aiuta a cambiare il cuore. Se si resta schiavi del proprio orgoglio è facile maltrattare i profeti e i giusti; è facile cioè eliminare la loro voce, dimenticare la loro parola e, in ogni caso, allontanarla perché porta disturbo. E si giunge sino a farli tacere con la violenza, magari costruendo loro delle belle tombe. La "chiave" per entrare nelle Scritture e nella vita è l'ascolto umile e docile.
Preghiamo perché il Sigore ci doni un cuore umile per la vita di tutti i giorni.