venerdì 7 novembre 2008

QUALE IDENTITA' ANDIAMO CERCANDO?

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


"Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio". (vedi Lc 16,9-15).
Nella continuazione della pericope evangelica di ieri, queste forti espressioni Gesù le dice ai farisei" che erano attaccati al denaro".
In effetti, anche nella società in cui viviamo, quindi senza andare tanto oltre, è la potenza del denaro ciò che più conta. In nome del dio quattrino molti sono i delitti che si perpetrano per questa "presunta onnipotenza" alla quale non si può servire pretendendo anche di servire impunemente il Signore. Dio esige di essere amato con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la forza e con tutta la mente (cfr. Lc 10,27). Ma, come l'esperienza insegna, anche mammona, che è la sete sfrenata del possesso, s'impadronisce completamente dell'uomo e diventa il suo Dio. Gesù ha detto no, drasticamente. O sei servo del Signore oppure sei servo del denaro, della ricchezza in genere che è un idolo: non si può servire Dio e mammona. Quale identità andiamo cercando?
Quello che qui Gesù precisa è il fatto che davanti agli uomini uno può apparire onorabilissimo, può essere creduto degno di stima, ma la verità che conta è nel cuore, che solo Dio vede e conosce. Non è l'esteriore quello che conta, ma l'interiore. Non l'apparire, ma l'essere.
Affidiamoci in questo giorno ad una grande mistica carmelitana, la beata Elisabetta della Trinità. Possa ella intercedere presso il buon Dio perché la nostra vita sia orientata più alle cose del cielo che della terra.
Invochiamo la luce dello Spirito Santo per renderci conto dei miei "scivolamenti" nella brama di apparire e nell'attaccamento alle pseudo ricchezze. Chiediamoci se ce ne rendiamo conto o ci piace stare tra quei farisei ricchi a cui Gesù chiede la conversione del cuore?