martedì 30 dicembre 2008

DIO E' PRESENTE NELLA VITA DI TUTTI NOI

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!



E siamo arrivati all'ultimo giorno dell'anno, dedicato a san Silvestro I, papa. Molti guarderanno o ci faranno guardare indietro per vedere cosa è stato il 2008, cosa è accaduto e quali prospettive per il futuro che si apre con il 2009.
Anche il Vangelo fa la stessa cosa, ma in maniera diversa infatti, ci riporta "in principio" (vedi Gv 1,1-18). Guarda caso queste sono le ultime parole che ha scritto Giovanni. E' il riassunto finale, posto all'inizio. In esso, Giovanni descrive il cammino della Parola di Dio. Era accanto a Dio, da prima della creazione, e per mezzo di lei tutto fu creato. Tutto ciò che esiste è espressione della Parola di Dio. Come avviene con la Sapienza di Dio, (Pr 8,22-31), così anche la Parola volle giungere più vicino a noi e si fece carne in Gesù. Venne in mezzo a noi, svolse la sua missione e ritornò a Dio. Gesù è questa Parola di Dio. Tutto ciò che dice e fa è comunicazione che ci rivela il Padre.
Il Vangelo dicevo ci riporta "in principio". Nel dire "In principio era il Verbo", Giovanni evoca la prima frase della Bibbia che dice: "In principio Dio creò il cielo e la terra" (Gen 1,1). Dio creò tutto per mezzo della sua Parola. "Parla e tutto è fatto" (Sal 33,9; 148,5). Tutte le creature sono un'espressione della Parola di Dio. Questa Parola viva di Dio, presente in tutte le cose, brilla nelle tenebre. Le tenebre cercano di spegnerla, ma non ci riescono. La ricerca di Dio, sempre nuova, rinasce nel cuore umano. Nessuno riesce a coprirla. Non riusciamo per molto tempo a vivere senza Dio!
Giovanni con questo prologo non fa altro che proclamare il Verbo di Dio creatore delle cose e del tempo, segno che riempie il nostro tempo, i nostri giorni di senso, è la novità dell'Emmanuele, il Dio-con-noi. La vita non prende significato dalle nostre costruzioni, ma dalla novità della sua tenda posta tra le nostre case. L'espressione "e pose la sua tenda in mezzo a noi" sottolinea lo scopo dell'incarnazione: Dio dimora con il suo popolo stabilmente e per sempre (cfr Ap 7,15). La sua presenza è nella vita stessa dell'uomo e nella carne visibile di Gesù (cfr Gv 2,19-22).
Di fronte a tale mistero d'amore di Dio, l'evangelista sottolinea la mancata accoglienza degli uomini: la Parola era la luce, eppure gli uomini hanno preferito le tenebre; la Parola venne tra i suoi, ma essi non l'hanno accolta. Coloro però che l'hanno accolta sono diventati figli di Dio. A Natale ci è stata annunciata la prima pagina del Vangelo; oggi ci viene ripetuta ancora una volta. E' perché impariamo ad aprire il Vangelo giorno dopo giorno, pagina dopo pagina. Così facendo cresceremo nella conoscenza e nell'amore del Signore. Possiamo dire che la Parola che ascoltiamo deve diventare carne anche nella nostra vita. La frequentazione della Parola celebrata nell'Eucarestia è il modo migliore per ringraziare il Signore dei doni che abbiamo ricevuto e del suo continuo amore per noi.
Ringraziamo il Signore e preghiamo con le stesse parole che ci suggerice la liturgia: Sostieni, Signore, con la tua provvidenza questo popolo nel presente e nel futuro, perché con le semplici gioie che disponi sul suo cammino aspiri con serena fiducia alla gioia che non ha fine. Per Cristo nostro Signore.