sabato 6 dicembre 2008

II DOMENICA DI AVVENTO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

In questa seconda domenica d’Avvento, Giovanni Battista ci invita a preparare la strada al Signore, a raddrizzare tutte le storture che invadono la nostra esistenza, per aprire a Dio tutte le serrature e le porte che ci impediscono di incontrarlo.
Il Signore viene ora in questa nostra assemblea come un Padre pieno di bontà, per parlare al nostro cuore.
"Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio", così dice il profeta.
Questa frase è presente sia nella prima lettura che nel vangelo. E quando una frase ritorna, è un invito molto forte, pressante che non può passare silenziosamente, sottobanco. In queste letture troviamo il richiamo all'esodo, a quella mutevolezza del deserto. Un luogo impraticabile, dove è difficile anche orientarsi, dove tutto muta rapidamente quano sofia il vento. Il deserto è un luogo inospitale, un uogo dove la vita si lascia desiderare. Ora la Parola del Signore dice che proprio il deserto fiorirà, sarà poprio nel deserto che dobbiamo vivere una forte esperienza di Dio. È “nel deserto” che, anche oggi, Dio continua a chiamare perché gli si prepari una via, gli si appiani una strada.
Questa domenica abbiamo acceso la seconda candela della corona di avvento. L'accensione di questa seconda candela sollecita a prestare attenzione ai passaggi del Signore, a disporci ad accoglierlo con l’attesa operosa. La società è vero, è malata spiritualmente, sperimenta l'insicurezza del deserto e si spintona a vicena per trovare risposte alla propria esistenza.
Giovanni il Battista ci dice di preparare la via del Signore partendo proprio dal deserto e questo messaggio è indirizzato a tutti: tutti i cristiani, sono chiamati a “preparare la via”, anche se questo può risultare scomodo. Credere non è un avere una fede lassativa, rinchiudendo tutto dentro la mia camera o solo nelle mura domestiche e se volessimo abbondare, nelle mura del Tempio. Questo è solo il surrogato della fede. Questa domenica a tutti vien descritta la propria vocazione che ci accomuna: la “strada”, una strada “da appianare” e da percorrere quotidianamente, con l’unico "bagaglio" della Parola e del Pane che Cristo ha messo nella nostra bisaccia.
Guardiamoci dentro per vedere se nel nostro "bagaglio" quello di cui veramente necessitiamo. Dopo, preghiamo così: Signore, tu non guardi ai miei limiti, alla stessa mia mediocrità. Mi solleciti a rimboccarmi le maniche perché vuoi tornare a percorrere le strade delle nostre città, vuoi portare a tutti il tuo dono di libertà, vuoi renderci “Uno” con te e in te. Grazie, mio Dio!



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