venerdì 12 dicembre 2008

IN CIASCUNO DI NOI UN NUOVO ELIA

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


La Parola di questa settimana è stata come una porta aperta per poter entrare in casa. Infatti, il Vangelo di quest'oggi (vedi Mt 17.10-13) anticipa quanto domenica sentiremo nella proclamazione del Vangelo e nella presentazione del Battista.I discepoli hanno appena vissuto il loro Tabor che con Gesù ridiscendono dal monte come degli amici sono in pieno dialogo circa la messianicità di Gesù. Ma vi era una problema posto dagli scribi e che interrogava i discepoli: prima del Messia doveva venire Elia. Pensiero che nel libro del profeta Malachia leggiamo così: "Ecco, io mando il profeta Elia prima che venga il grande e terribile giorno di Jahvé. Egli volgerà il cuore dei padri verso i figli e i cuori dei figli verso i padri, affinché, venendo, io non abbia a colpire di anatema il paese" (Mal 3, 23).
Quest'espressione del profeta è confermata da Gesù, ma spiega ugualmente ai discepoli che Elia è già venuto. Ma la gente non l'ha riconosciuto, anzi lo ha rifiutato. I discepoli comprendono che Gesù sta parlando del Battista. E non pongono più altre questioni. Questo passo evangelico ci fa comprendere che c'è sempre bisogno che qualcuno prepari la strada al Signore che viene, che ci sia una voce che gridi forte nel deserto di questo mondo e dei nostri cuori. Ricostruire e rifare il tessuto sociale e la convivenza comunitaria delle famiglie è pericoloso, perché mina la base del sistema di dominazione. Per questo fu ucciso Giovanni Battista. Lui aveva un progetto di riforma della convivenza umana (cfr. Lc 3,7-14): svolgeva la missione di Elia (Lc 1,17) ed è il motivo per il quale fu ucciso.
Gesù come Giovanni è l'uomo libero e forte che dal deserto esce rinnovato per annunciare le vie del Signore. Quello che vuole dirci Gesù è che in ciascuno di noi vi è un nuovo Elia, che l'esperienza di Dio nel deserto non è positiva se ci fa fuggire dal mondo, dal quotidiano: essa invece ci rimanda nel mondo per esserne profeti. Dove? Nel lavoro, nella professione ben condotta, senza compromessi, in famiglia, anche nei giorni tristi della crisi, la nostra esistenza può bruciare come fiaccola per illuminarci e illuminare. Non aspettiamoci gesti spettacolari da parte del Signore e neppure facciamogli fretta: Egli è l'eterno e domina il tempo. Nell'attesa di ogni giorno, scopriremo un Dio più reale, che si prende cura di ognuno e che è comunque Dio della vita.
Mediante i profeti Dio ha voluto illuminare il cammino del suo popolo. Anche oggi, attraverso la voce della Chiesa, anche attraverso santa Lucia che la ricordiamo in questo giorno particolare a lei, indica la strada dell'autentica conversione.
Preghiamo con e stesse parole che la litugiaci offre: O Padre, luce e speranza di ogni uomo, rendici disponibili all'azione dello Spirito, perchè riviviamo la novità del natale del tuo Figlio, Gesù Cristo nostro redentore, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.