domenica 7 dicembre 2008

IN PERENNE STATO DI GRAZIA

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Facciamo una sosta particolare. Abbiamo appena celebrato la seconda domenica di Avvento che già ci ritroviamo l'indomani ancora una festa (che seccatura direbbe qualcuno che va in chiesa per forza). Ma se parliamo di festa, perché celebrare l'Eucarestia è una festa non dovremmo stancarci, annoiarci, ma gioire. Poi l'evento ci dà motivo della gioia.
In questo momento il motivo della gioia è coronare Maria, la nostra cara Mamma col titolo di Immacolata Concezione.
Con questo titolo che abbiamo confermato con la bolla papale nel 1854 insieme al beato papa Pio IX, noi affermiamo la sua radicale immunità dal peccato donatale da Dio, perché fosse degna dimora del Figlio di Dio fatto uomo.
Maria è tutta santa, tutta bella, tutta grazia, mai sfiorata dal peccato; è la nuova Eva che viene al mondo in funzione di Cristo, nuovo Adamo. Maria immacolata è l’aurora che annuncia il sorgere del sole sulla terra; è il segno che Dio è stato fedele alle promesse; è la prova che Dio ci ama e vuol fare di noi nuove creature, sante e immacolate nell’amore; è immagine della Chiesa che accoglie e dona Cristo al mondo.
Onorando la Madre, adoriamo il Figlio suo Gesù Cristo; venerando Maria, aderiamo alla Chiesa con amore e corresponsabilità, impegnandoci a testimoniare il Vangelo della carità.

La festa dell’Immacolata ci dice che il progetto di Dio sull’umanità e la nostra storia di uomini non sono due cammini opposti e inconciliabili, ma si incrociano quando una persona risponde sì alla vita come dono e come chiamata a mettersi a disposizione della vita. L’immagine di Maria non è dunque soltanto oggetto di pia devozione (per chi si sente portato a queste cose), come per ammirare nostalgicamente quello che avremmo dovuto essere. Maria è piuttosto la storia di una umanità vera, una libertà interamente giocata nella storia, una decisione cosciente, illuminata (per questo ella dialoga con l’angelo…), e tuttavia fiduciosa, di chi non pretende sapere o avere la prova di tutto per accordare credito a una promessa, che peraltro appare umanamente assurda. In ciò consiste il suo essere “l’immacolata concezione”.
Questa festa ci dice che abbiamo bisogno di costruire un rapporto adulto e maturo con Dio, per poter "concepire" il suo Figlio e donarlo a tutti. In questo cammino Maria è quel faro che risplende, che ci indica la direzione. Camminiamo con lei, sicuri di non sbagliare.


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