sabato 10 gennaio 2009

BATTESIMO DEL SIGNORE

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!



Con la celebrazione del Battesimo del Signore, si chiude il ciclo liturgico del tempo di natale. Già passata l'Epifania, siamo rientrati nella quotidianità della vita: chi a scuola, chi al lavoro, etc. Ma la quotidianità ci riporta alla realtà.
La vita di oggi è tutto un passaggio. Un sociologo dice, a proposito della modernità che stiamo vivendo, che essa si basa su un incessante divenire e cambiare continuo, una serie di nuovi inizi, un sempre ricominciare daccapo. È vero, lo riscontriamo nei modelli sempre nuovi di tutte le cose, anche i vestiti che portiamo addosso sono sempre un po’ nuovi. In questo mondo che freneticamente vuol diventare un altro, è come se ci fosse un beffardo sorriso di qualcuno che ci guarda e ci dice: stancatevi pure da soli, non cambierete mai, sarete sempre fragili, cattivi, irascibili, orgogliosi, bugiardi, sensuali. Anche con la celebrazione del Battesimo del Signore abbiamo un passaggio, ma diverso, perché è il passaggio di Dio che incarna la nostra realtà, la nostra miseria e lo fa mescolandosi coi peccatori e nell'umile segno dell'acqua. Un'acqua purificatrice, rigeneratrice. La stessa acqua che Lui utilizzerà per il battesimo cristiano, ma questa volta con la potenza dello Spirito Santo.
Il contesto da cui è tratta la pericope del Vangelo è lo svolgersi della missione profetica di Giovanni Battista, che lungo il Giordano compie un rituale battesimale che sollecita alla conversione del cuore ogni uomo chiamato a riconoscere la sua condizione di peccatore davanti a Dio e a volgersi con la vita incontro al Messia. Giovanni (che significa “Dio è propizio”), fedele al suo nome, manifesta il ‘favore di Dio’ verso il suo popolo e “cammina innanzi al Messia con la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto” (Lc 1, 17). Il Vangelo rimanda con luce limpida anche alla prima lettura, facendo brillare un itinerario di conversione come cammino del cuore orientato all’incontro con il Signore. Le parole del profeta Isaia, che parla a nome di Dio, sembrano ridondare quelle del Battista: “O voi tutti assetati venite all’acqua…perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro patrimonio per ciò che non sazia?...Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e voi vivrete…l’empio abbandoni la sua via…ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona” (Is 55, 1-3.7).


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