giovedì 29 gennaio 2009

LASCIA LIBERA LA PAROLA DI DIO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Nel vangelo di oggi (vedi
Mc 4,26-34), ritroviamo due brevi storie che avvengono tutti i giorni nella vita di tutti noi che possiamo chiamare: “La storia del seme”. In questo piccolo seme abbiamo l'esempio di piccolezza dinanzi alla Parola di Dio.
Mi piace come inizia questo brano: mi fa pensare allo stile della lectio divina nei Padri che, prima di andare a dormire, leggevano la Parola di Dio e come dice il Vangelo "dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa".
Nel Vangelo, Gesù viene raffigurato da questo uomo sereno e fiducioso che consegna il seme alla terra e poi non si affanna né tormenta. Questo uomo sa che il seme ha una sua misteriosa forza intrinseca. Dentro un ritmo, che è il ritmo voluto dal Creatore della vita,, prenderà consistenza e a poco a poco crescerà fino a portare, a suo tempo, il suo frutto.

Attraverso questa immagine, Gesù esalta la grandezza di Dio il quale, allorché si manifesta nella storia di tutti i giorni, assume la forma di quella piccolezza che ci sta nella nostra vita e che magari non riusciamo ancora a vedere.
Dio provoca con questa piccolezza, ma perché ci vuole nel "Regno dei bambini", cioé in quel regno pieno di semplicità, serenità. Un cammino mite, libero con ali per volare e trovare riposo nel cuore di Dio e non nell'avere e possedere.
A questa "piccolezza" siamo chiamati anche noi, perché possiamo contribuire alla crescita del Regno di Dio nella quotidianità, sfrondati da tutto ciò che è preoccupazione e affanno della vita.
La mia preghiera di oggi sarà quella di entrare silenziosamente nel cuore. Mi lascerò provocare dalla Parola, mi lascerò attirare dal giogo lieve e soave di Gesù, mite e umile, ripetendo nel quieto ritmo del respiro:
"Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli".