lunedì 2 febbraio 2009

LASCIATI TOCCARE DA GESU'

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici da tutti i popoli, perché proclamiamo il tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47). Così inizia l'antifona di ingresso in questa IV settimana del Tempo Ordinario in cui ricordiamo san Biagio, protettore della gola.
In molte chiese si rinnova in onore di San Biagio, un piccolo rito fatto con le candele benedette il giorno prima. Un rito che richiama ad un contatto. Se il semplice gesto delle candele toccano la nostra gola, perché ne possiamo ottenere la salute, abbiamo ancora un'altro gesto da fare quello del contatto con Gesù per ottenere la salvezza. Questo possiamo farlo tenendo lo sguardo fisso su Gesù: è un primo modo per essere in contatto con lui. C'è un secondo modo: parlargli, chiedergli di intervenire nelle nostre difficoltà, di manifestare la sua potenza nelle nostre infermità, come ha fatto Giairo che, dice il Vangelo odierno, "gli si gettò ai piedi e lo pregava con insistenza: "Vieni, perché la mia bambina sia guarita e viva" (vedi Mc 5,21-43). Un altro modo è quello seguito dalla donna ammalata. Si vergogna di parlare della sua malattia, ma vuoi essere guarita da Gesù e gli si mette alle spalle, cercando un contatto quasi nascosto: "Se riuscirò a toccare anche solo il suo mantello...". Ma Gesù vuol sottolineare questo contatto, per dire che non è il semplice contatto che salva, ma la fede. Chiede: "Chi mi ha toccato?". E quando la donna confessa il suo gesto, Gesù ha la parola illuminante: "Figlia, la tua fede ti ha salvata".
Quando guardiamo Gesù, guardiamolo con fede; quando gli parliamo, parliamogli con fede; tocchiamolo con fede. Allora egli ci trasformerà, si comunicherà a noi, ci farà simili a lui, capaci di aiutare gli altri. Rileggendo, il brano,ci accorgiamo che la fede non è un fatto mentale. E' infatti ripetuto il verbo "toccare". Evidentemente si tratta di un credere che equivale a "toccare", ma non è un semplice toccare, ma un entrare nella vita di Gesù per viverla. Non ci resta solamente che questo monito: Non temere! Continua solo ad avere fede.
Chiediamo allo Spirito Santo di convertire il nostro cuore alla fede vera, dentro un'esistenza che ogni giorno, ogni momento "tocchi" Gesù e si lasci toccare da Lui.