giovedì 19 marzo 2009

AMARE DIO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


La Parola di oggi ci invita ad entrare nel cuore dei comandamenti: l'amore (vedi Mc 12,28-34). E’ uno dei brani più importanti, più conosciuti e più cari al cuore del popolo eletto. Il pio israelita lo ripete più volte al giorno, in casa, al lavoro, o nella sinagoga, ovunque si trova. Inizia con l’invito all’ascolto rivolto all’intera comunità ebraica, perché questa è qualificata come “popolo dell’ascolto”, come assemblea in perenne atteggiamento di ascolto.
La domanda che lo scriba pone a Gesù non è oziosa. Data la molteplicità delle prescrizioni della legge (se ne contavano 613, ripartite in 365 proibizioni - quanti sono i giorni dell'anno - e 248 comandamenti positivi, quante si credeva fossero le parti del corpo umano), ci si poteva legittimamente interrogare sul loro valore e chiedersi quale fosse il comandamento più grande.
Parlare di amore, spesso ci porta a pensare a tutt'altro, come ad esempio al sesso. Ma non parliamo di sesso, ma di amore. Quell'amore che insito dentro di noi fin da quando siamo stati concepiti. Del resto, la sete fondamentale dell’uomo è quella di essere amato e di amare. Per questo motivo, Gesù - Dio - ha riassunto tutta la legge nell’Amore di Dio e del prossimo. La risposta di Gesù che pone nell'amore di Dio e del prossimo il centro della legge, non è una novità assoluta: lo insegnavano anche i rabbini di allora. La novità consiste nell'avere unificato il testo del Dt 6,4-5 con il testo del Lv 19,18.
Marco vuole inserire nel cuore dell’uomo il dono della fede e dell’amore. Ci offre tre precisazioni in merito all’esercizio concreto dell’amore: “con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. La triplice ripetizione ci mette sull’avviso che qui si sta parlando della radicalità dell’amore: non si ama con una certa misura, non si ama poco, né con scadenza di calendario. Si ama con totale dedizione, in pienezza e per sempre.
E' molto bello che, in questo cammino quaresimale, Gesù precisi al nostro cuore che non c'è comando più grande che quello di amare Dio. Ed è bello che ci dica anche il "come": con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le nostre energie vitali; in una parola: con tutto quello che siamo.
Per gente come noi, costituzionalmente sempre in bilico tra le attrattive del cielo e il facile fascino della terra, la parola di Gesù ci persuade a fare ordine nella nostra vita. Sì, al primo posto mettiamo sempre l'amore per Dio, che non è altro un rispondere al suo "amarci per primo". Senza questa centralità d'amore per Dio, nella nostra vita, tutto è sbilanciato. Siamo come una casa sulla sabbia, siamo senza baricentro. Tutto diventa complicato e terribilmente inconsistente. Perché amare Dio è rispondere alla sete e fame profonda di assoluto che ci abita.
Preghiamo così: Sei Tu Signore, la mia ‘sorgente’, inondami del tuo amore, perché io possa essere fiume che porta vita intorno a sé.