giovedì 2 aprile 2009

TESTIMONI AUTENTICI DEL SUO AMORE

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


In questi giorni i brani evangelici che stiamo leggendo precedono la passione di Gesù. Se ieri abbiamo visto il tentativo dei giudei di lapidare Gesù con l'accusa di essere un bestemmiatore; oggi il Vangelo si apre nello stesso modo (vedi Gv 10,31-42).
Il tentativo di Gesù ancorandosi alle Sacre Scritture è vano. Per la gente, Gesù è un bestemmiatore e va punito secondo quanto prescrive la Legge. Non c'è più spazio per comprendere, per accogliere.
Non c'è spazio... Quante volte, ancora oggi, non abbiamo tempo, non abbiamo spazio. eppure la liturgia ci spinge a prendere una decisione: accogliere il Figlio di Dio fatto uomo.
Nel Vangelo Gesù dimostra di essere il Figlio di Dio con una duplice argomentazione, quella della Scrittura e quella delle opere straordinarie compiute nel nome del Padre. Ma nulla, la tensione è alle stelle, l'ostilità nei suoi confronti ha raggiunto il culmine, non bastano neppure i segni, le buone opere che Gesù usa per avvallare la sua pretesa, neppure quelli ora lo possono salvare: il Signore ha superato ogni limite. E continua a farlo, continua a superare questo limite ancora oggi.
Che fatica essere discepoli seguendo un Maestro così che continuamente scardina, stupisce, provoca, educa, accompagna. Ma in questa fatica non si riconosce l'ostilità che ancora oggi si vive. Gesù, che non è venuto a togliere un segno alla legge ma che – al contrario – vuole riportarla alla sua origine, ritornare alla sua pienezza, ci invita ad accogliere continuamente la sua volontà, ritornando alla fonte.
Anche Gesù fa ritorno alla fonte, "al di la del Giordano". fa ritorno nel luogo dove la Parola risuonò per bocca dei profeti, dove la Parola adesso con Gesù, si rinnova nel cuore e nella vita per renderci testimoni autentici del suo amore: "in quel luogo molti credettero in lui".
Nel messaggio di Giovanni Paolo II per la giornata missionaria mondiale del 1996 si legge: «Incorporato nella Chiesa con il Battesimo, ogni cristiano è chiamato ad essere missionario e testimone. Questo è il mandato esplicito del Signore. E lo Spirito Santo invia ogni battezzato a proclamare e testimoniare Cristo a tutte le genti: dovere, quindi e privilegio, poiché è un invito a cooperare con Dio per la salvezza di ciascuno e dell'intera umanità».
Preghiamo così: Ti preghiamo, Signore, Figlio di Dio, rendi il nostro cuore docile perché si apra e sappia riconoscere i tanti segni della tua presenza nella nostra vita.