giovedì 9 aprile 2009

VENERDI' SANTO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Celebriamo la Passione del Signore. Essa ci fa andare al cuore stesso della nostra fede cristiana, facendoci contemplare in un solo sguardo il mistero di Dio e quello di noi uomini. In tutte le Chiese del mondo, oggi, si adora la Croce, non si celebra l'Eucaristia, ma "si volge lo sguardo verso colui che hanno trafitto". La liturgia della Parola è ricca, abbondante, parla da sè. In questa sua ricchezza, ogni parola sembra stonata, ogni gesto si congela nella rigidità dell'incomprensione per ciò che accade.
Questo venerdì Santo, però, ha un'altro sapore, un'altro colore, un'altra atmosfera. Penso in questo momento, insieme alla Via Crucis di Gesù, alla Via Crucis che si sta celebrando in terra d'Abruzzo, dove migliaia di persone soffrono a causa del terremoto.
In questa sofferenza l’esperienza limite della croce, proclama, senza possibilità di essere smentita, che Dio è Amore, che Dio mi ama. E questo amore mi rigenera, mi restituisce alla mia dignità di figlio. Il dono dello Spirito lo attesta, gridando dentro di me “Abbà-Padre”... ma per molti non è facile entrare in questa dimensione.
Allora ci viene incontro la Mamma di Gesù... la nostra Mamma... aggrappiamoci a Lei, sotto la croce di Gesù. Lei, maria, donna forte che ha colto tutto il significato di questo evento della passione e morte del Signore, ci aiuterà a volgere uno sguardo contemplativo sul crocifisso (Gv 19, 25–27).
Lasciamo che questo silenzio ci penetri. Porci troppe domande sullo sperimentabile e verificabile in materia di fede e di rivelazione non può che condurci verso lo smarrimento interiore, poiché il dubbio diventa sempre più assillante fin quando non vi troviamo delle risposte... Affidarsi alla verità che è Gesù Cristo vuol dire trovare forza, serenità di spirito e perseveranza nella lotta e nei mali del presente.


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