venerdì 31 luglio 2009

1 Agosto: Sant'Alfonso Maria de’ Liguori

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Iniziamo un nuovo mese. Già molti di voi sono in vacanza. Altri ci andranno. E nel clima delle ferie, iniziamo questo mese di agosto all'insegna della santità, celebrando la festa di Sant'Alfonso Maria de’ Liguori. Forse non tutti lo sanno, ma di quest'uomo di Dio noi tutt'oggi cantiamo, sopratutto nel periodo natalizio, alcune sue composizioni.
La liturgia di oggi ci propone una delle pagine più crudeli del Vangelo: il martirio di Giovanni Battista (vedi Mt 14,1-12). Il motivo dell'arresto e dell'uccisione del Battista è ricordato nei vv.3-4. La motivazione è sempre la stessa: il profeta disturba. Per questo viene cacciato, catturato e ucciso (lo abbiamo visto nelle pericopi precedenti che la liturgia ci ha offerto). Ogni testimonianza per Dio ha come sua logica conclusione la persecuzione, che per alcuni avviene nell'oscurità della vita e in una sorta di martirio che si consuma attraverso l'incomprensione e il disprezzo e per altri può compiersi in forma più cruenta, come lo è stato per Giovanni Battista.
Anche la vita del profeta Elia è perseguitata da Acab e da Gezabele (1Re 19-21) perché aveva loro rimproverato l'uccisione di un innocente cittadino di Samaria e si erano appropriati del suo podere. Anche Erode si appropriato di ciò che non è suo: aveva sottratto la moglie a suo fratello e aveva ripudiato la propria. Un doppio delitto davanti al quale Giovanni non ha taciuto. Il "non ti è lecito!" dà al profeta un'impostazione concreta alla sua azione missionaria: la difesa dei valori fondamentali della vita non può ammettere compromessi.
Quale l'insegnamento per noi? Erode, è l'uomo che non si rende conto di quanto sta accadendo ed è costretto ad accettare il martirio di Giovanni ,non solo dal desiderio di vendetta di Erodìade, ma in particolare dalla sua stessa condotta di vita che lo conduce inesorabilmente a scelte drammatiche.
Anche noi, in tutte le situazioni della vita - e non necessariamente così estreme - dobbiamo guardare alla nostra condotta di vita piuttosto che colpevolizzare sempre «gli altri» per scelte che sentiamo non conformi alla vera giustizia. Cerchiamo di vedere quanto effettivamente noi siamo costretti a subire i condizionamenti esterni o piuttosto non siamo sempre alla ricerche di scusanti per i nostri atteggiamenti.
Il cristiano è colui che cammina sulle orme del Cristo Gesù e Gesù, in questo vangelo odierno ci dice che bisogna continuare nella via della profezia, non fermarsi mai. Infatti, Gesù non si fermò, anche se questo lo avrebbe portato sino alla croce. E' la via della testimonianza sino alla fine. I milioni di martiri del secolo scorso ma anche di quello in corso, sono un esempio di testimonianza evangelica che dobbiamo custodire e vivere nella quotidianità. Perché se l'annuncio non viene applicato ai fatti, tradotto nelle situazioni concrete, è per tutti un grido inutile.