venerdì 21 agosto 2009

22 Agosto: Beata Vergine Maria Regina

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


"Alla tua destra è assisa la Regina splendente di oro e di gemme" (Sal 45,10). Così inizia la festività odierna mariana, in onore della Beata vergine Maria Regina.
Il vangelo odierno fa parte di una lunga critica di Gesù contro scribi e farisei (Mt 23,1-39). Luca e Marco hanno appena qualche tratto di questa critica contro i capi religiosi dell'epoca. Solo il vangelo di Matteo la espone lungamente.
L'evangelista desidera metterci in guardia contro quei comportamenti dei farisei, che sono improntati ad orgoglio, vanità, superbia, presunzione (vedi Mt 23,1-12). L’evangelista, stigmatizzando simili atteggiamenti, richiamava i primi cristiani ad esserne immuni. Guardando alla storia di ieri e di oggi sembra che non sia cambiato granché ed anzi il fatto stesso che l’autore del vangelo di Matteo si preoccupi di dare rilevanza a questo brano, presentando un Gesù particolarmente accalorato nel sottolineare le sue posizioni, ci dice che anche tra i primi cristiani dovevano trovare patria simili modi di apparire.
Cosa succede in questo tratto di Vangelo? Diciamo subito che ci sono degli errori di fondo da evitare, ma anche da riprendere con carità e non umiliando la persona. Infatti, non perché uno sbaglia, subito l'altro punta il dito. Non fa parte della fraternità e dell'amicizia. Certamente questo accade a tutti, accade anche a me (sarebbe strano se non accadesse), ma sarebbe un gravissimo errore trovarmi separato (fariseo significa proprio separato) dal resto della comunità e per di più non essere aiutato con amore in questo e restare solamente un escluso.
Nessuno per nessuna ragione può condannare l'altro.
Gesù nel suo vangelo richiama proprio questo. Richiama la mancanza di coerenza e la mancanza di sincerità nella relazione con Dio e con il prossimo. Lui sta parlando di ipocrisia tanto quella di ieri come della nostra, oggi!
Come combattere tutto ciò? Ogni azione che facciamo per la società sia civile che religiosa deve essere assunta come servizio: "Il più grande tra di voi sia il vostro servo!" Nessuno dovete chiamare Maestro (Rabbino), né Padre, né Guida. Qui non si vuole respingere la missione dell'insegnamento. Gesù vuole sottolineare l'unicità della sua Parola. Tutti i credenti sono sottoposti al Vangelo, ed è questa la Parola che sempre e dovunque dobbiamo annunciare e vivere. Di qui ha origine la paternità di Dio sulla nostra vita. Ed è il Vangelo, non le nostre parole o i nostri programmi, che ha l'autorità sulla nostra vita. La tentazione di accomodare il Vangelo alle nostre tradizioni, a quanto sperimentiamo e a quelle del mondo è incombente. Gesù questa tentazione l'ha stigmatizzata. E chiede a noi di fare altrettanto. Questo perchè si possa crescere sempre nell'amore e non nel giudizio o pregiudizio. Questa è la legge fondamentale: "Voi tutti siete fratelli e sorelle!" La fraternità nasce dall'esperienza di Gesù di Dio Padre, e che fa di tutti noi fratelli e sorelle. "Chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato".
Chiediamo in questa nostra fragilità l'aiuto e l'intercessione della Beata Vergine Maria Regina.