mercoledì 9 dicembre 2009

Giovedì della II settimana di Avvento

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Il giorno 8 abbiamo festeggiato la nostra mamma celeste ricordando il suo concepimento. Quest'oggi (giorno 10), in cui l'Ordine Carmelitano celebra la giornata dei diritti umani con un giorno di preghiera sul traffico di esseri umani, ricordiamo ancora la Vergine Santa sotto il titolo di Loreto.
Nel vangelo di oggi (vedi vangelo del giorno), ci viene presentato ancora una volta Giovanni Battista. Gesù, dà un'opinione su Giovanni Battista. Giovanni Battista è inserito nella linea di continuità con i profeti dell'Antico Testamento, i quali hanno preparato la via a Gesù. In questo senso è il più grande: perché in lui l'attesa d'Israele trova il suo compimento. Ma vi è al tempo stesso una rottura: il regno dei cieli. divenuto vicino agli uomini in Gesù, è di una novità assolutamente radicale; in questo senso il più piccolo nel regno dei cieli, cioè il discepolo di Gesù, è più grande di lui. Si passa così dalla realtà umana (lo stato di figlio nato da donna) alla realtà divina (lo stato di figlio del Padre) che solo i piccoli possono comprendere. Di nessuno Gesù ha parlato così a lungo come del Battista.
Davanti a Giovanni Battista il nostro cristianesimo da poltrona e pantofole vacilla, le nostre comode devozioni impallidiscono: è il tempo dei forti – non degli arroganti – e testimoniare il Maestro Gesù può talora rappresentare una scelta controcorrente.
Cominciamo a pensare diversamente, a sbracciarci, ad essere fedeli all'essenza del Vangelo.
Riflettiamo insieme al Battista che il Regno soffre violenza e nell'attesa vivere la nostra fedeltà con coraggio fedele, con lo stesso ardore dei martiri e la semplicità dei profeti.
Preghiamo così: Signore Gesù, fa' che l'attesa del cuore non sia vana. La ricerca del bene, del bello, del buono, non mi blocchi nel riverbero di illusioni caduche, ma apra la strada al desiderio e alla domanda di te, e mi renda più disposto a riconoscerti presente.