lunedì 7 dicembre 2009

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Siamo arrivati anche quest'anno a celebrare la nostra Mamma celeste nella sua immacolata concezione. "Maria, in vista di Cristo e della sua nascita, è stata concepita senza peccato originale". Cosa vuol dire per noi tutto questo? Cosa vuol dire che Maria era pura perché doveva nascere, venire Cristo? La festa vuol dire: dove Cristo viene, dove Cristo abita, il peccato non ha alcun potere. Nel nostro intimo dove dimora Cristo non entrano né peccato, né colpa, né sensi di colpa. Questo vuol dire che da qualche parte anche in noi, dove Dio regna, c'è una zona immacolata, incontaminata, pura e non infangata.
Questa festa dice: Maria immacolata è in pienezza ciò che ciascuno di noi è solo nel parziale. Allora, anche se sono sbagliato, corrotto, perverso, da qualche parte in me c'è e rimarrà sempre una zona immacolata. E se ci credo, se mi fido, questa può essere la mia salvezza. Non sono sbagliato del tutto, mai. Mi vengono in mente le parole ripetute spesso da una cara persona: "tu nella tua imperfezione sei perfetto".
Per quanto io sia negativo rimarrà sempre una parte di positivo, di luce nella mia vita. In Maria questa luce risplende tutta; in me poco o tanto.
Il Vangelo di Luca ci riporta al momento dell'annunciazione, quando l'Arcangelo Gabriele chiama Maria "piena di Grazia" e le annuncia la nascita del Redentore nel suo grembo Verginale, dopo aver dato il suo assenso a Dio che l'ha scelta dall'eternità ad essere la Madre del suo Figlio. Maria viene salutata dall'Angelo come «piena di grazia». «Hai trovato grazia presso Dio». Dio colma Maria del suo favore chiamandola a diventare madre di suo Figlio. L'iniziativa è di Dio.
In questo brano ci limitiamo a considerare le prime battute del dialogo tra l'Angelo e Maria. Maria riceve il "Vangelo", cioè la buona notizia dell'evento inaudito che l'amore di Dio sta per compiere in favore degli uomini. Per questo la prima parola che Dio rivolge a Maria è un invito alla gioia: "Rallegrati!". Cioè non puoi non essere felice, hai tutti i motivi per esultare. A questo invito segue un nome nuovo che Dio dà a Maria e quasi definisce la sua identità: "piena di grazia"= ricolmata di ogni grazia e favore da parte di Dio, amata da Lui in modo superlativo e fuori misura, trasformata dal suo amore gratuito e resa accetta a Lui, immensamente piacevole, piena di Dio, fino a traboccarlo. "Il Signore è con te". Il Dio infinitamente buono e potente le assicura la sua vicinanza, la sua presenza intima. Questa prossimità di Dio a Maria, quest'amore di Dio a Maria a quando risale? Non l'avvolge soltanto nel momento in cui essa riceve l'annuncio dell'Angelo, ma molto prima: nell'istante del suo concepimento Dio si dona a lei e l'abbraccia con una tenerezza infinita. Anzi, prima ancora, perché da sempre Dio l'aveva pensata, sognata, scelta e preparata come un autentico capolavoro della sua sapienza e del suo amore. E Dio non ha ancora finito di stupirsi per quello che ha operato in Maria.
Maria è la creatura perfettamente realizzata nella quale l'umanità raggiunge ed esprime il meglio di sé. E' il "fiore dell'umanità" e di tutto il creato. Questo fiore con la sua umile bellezza affascina lo sguardo di Dio, che - come attratto e sedotto - si piega su di lui. Questo fiore diventa, allora, un frutto: "il frutto benedetto del tuo seno, Gesù". Il sogno di Dio nel creare l'uomo a sua immagine finalmente si realizza. Dio ricomincia da Maria, inizio della nuova umanità.


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