domenica 17 gennaio 2010

Lunedì della II settimana del Tempo Ordinario

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Iniziamo una nuova settimana. In questa settimana staremo in preghiera per l'unità dei cristiani. Il tema propostoci alla nostra riflessione è "Voi sarete testimoni di tutto ciò" e sarà "la comunità di coloro che sono stati riconciliati con Dio, che testimonia la verità della potenza salvifica".
Il vangelo che la liturgia odierna ci propone ci dice anzitutto che lo sposo sta in mezzo a noi, è con noi! (vedi Mc 2,18-22)
Abbiamo appena sentito dal vangelo domenicale che mancava il vino, mancava Gesù. Oggi iniziando un nuovo giorno nel Signore Gesù è con noi e possiamo stare certi che non ci lascerà.
Nel vangelo questa presenza di Gesù è ambientata in una festa di nozze. Essa è l'occasione classica per darsi all'allegria. Le nozze diventano così una figura del tempo della salvezza, come leggiamo anche nel libro di Isaia: "Dio gode con te come lo sposo con la propria sposa" (62,5; cfr. 61,10). Questa immagine è ancora più rafforzata dall'applicazione del Cantico dei cantici ai rapporti tra Dio e la nazione ebraica.
La gioia della novità cristiana è legata a una realtà costantemente da approfondire: l'unione del cuore, della vita a Gesù: lo sposo.
Cosa vuol dirce l'evangelista con questo brano? Anzitutto vuole farci capire cosa significa "sposo". E sì carissimi amici, proprio questa parola che passata in disuso, sostituita con "marito" o "compagno". Ebbene la parola sposo o sposa significa passione, amore, seduzione; Gesù "sposo" significa fedeltà, coinvolgimento, quotidianità.
Guardiamo realmente il nostro rapporto con Dio. Qualcuno potrebbe pure pensare che ha un bel rapporto ma se guarda attentamente vedrà i suoi primi paletti. Eppure Lui continua a bruciare d'amore, ci ama come uno sposo fedele.
In quest'amore di Dio per noi deve stare la nostra festa la nostra gioia. La novità è: "vino" nuziale "nuovo", che necessariamente richiede di essere messo in "otri nuovi", cioè in quei modi d'essere sempre rinnovati. Non è il molto "fare", ma l'autentico "essere" offerto e consegnato a Dio con tutto l'amore insieme a Gesù, sposo della nostra vita.
Questo è ciò che conta e fa nuovo il mio cuore e il mondo dove vivo fin dal primo nuovo giorno.