sabato 20 febbraio 2010

I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Iniziamo questa prima domenica di quaresima, dove l'esperienza dominante che ci viene proposta è quella della prova e della lotta. Quaresima, quaranta giorni di cammino da intraprendere, una strada da scegliere… Chi ci indica la strada da prendere?
Il vangelo odierno ci fa contemplare Gesù tentato da Satana nel deserto per quaranta giorni. Quaranta giorni è un numero che simbolicamente indica lo spazio di una vita. E' probabile che viene qui sintetizzata dall'evangelista una realtà che Gesù ha vissuto durante tutta la sua vita terrena.
Ma chi gli ha indicato quella strada? Luca dice che Gesù "era guidato dallo Spirito nel deserto". La parola di questo periodo quindi è: deserto.
Nell’Antico Testamento è il luogo dove Dio parla al suo popolo Israele, dove quest’ultimo ascolta le parole di Dio, dove ha vissuto dell’Amore concreto e provvidente di Dio, dove si è riconosciuto popolo consacrato a Dio, dove Dio ha stretto un patto nuziale irrevocabile: “Perciò, ecco, l’attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore” (Os 2, 16).
Il deserto è il luogo della tentazione e della prova, della nostra fragile fedeltà, luogo di mormorazione e di una fede vacillante o mancante: “Il Signore è in mezzo a noi sì o no?” (Es 17, 7).
Il deserto è anche uno spazio interiore, rimanda ad una relazione che si consuma nell’intimità di ciascuno di noi: è lo spazio in cui siamo da soli con Dio, in cui il cuore è la sua dimora più profonda e la coscienza il suo sacrario: “Dio più intimo di me a me stesso”, diceva S. Agostino.
Siamo invitati ad entrare ed abitare il nostro deserto, cioé quello spazio interiore d’incontro con Dio poiché lì è data ad ogni credente la possibilità di prendere coscienza di sé, della propria verità creaturale e filiale: uomo, tu vivi solo per Dio e vivi solo perché immerso nella sua Vita! Tu vivi perché lui si ricorda di te.
Entriamo allora nel nostro deserto sperimentando con l'aiuto dello Spirito la forza che Egli stesso ci da' nel cibarci di Lui stesso attraverso la sua Parola.

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