sabato 3 aprile 2010

DOMENICA DI PASQUA - RISURREZIONE DEL SIGNORE (ANNO C)

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Esulti il coro degli angeli, esulti l'assemblea celeste e un inno di gloria saluti il trionfo del Signore Risorto.
Con queste o con parole simili abbiamo cantato questa notte nella veglia pasquale.
Ma nonostanza questa esultanza del cuore al Signore "è ancora buio", dice l'Evangelista nel Vangelo odierno. Ma ben presto apparirà il Cristo-Luce che illumina il mondo e sarà contemplato per prima proprio da Maria Maddalena.
E' il chiaro-oscuro della fede che chiede sempre più fiducia in Colui che sconfigge il male e lava le colpe e ci ricongiunge a Dio. È nella fede che si ha accesso alla potenza redentrice del mistero pasquale. “Vide e credette”, sottolinea ancora l'evangelista nei confronti del discepolo.
Un sepolcro vuoto basta per dire credo? Bastava un sepolcro vuoto perché tutto si risolvesse? Credo che non fu così facile.
Giovanni e così come i primi discepoli e quanti son venuti dopo di lor fino ad oggi, non fanno altro che insegnarci che anche nel momento delle sofferenze più dure, dobbiamo restare vicino al nostro Maestro.
Questo si chiama amore e la ragione qui non comprende, ma l’amore aiuta il cuore ad aprirsi e a vedere. E' l’intuizione dell’amore che permette a Giovanni di vedere e di credere prima di tutti gli altri. E' l'amore che ci conduce alla gloria della resurrezione.
La gioia di Pasqua matura solo sul terreno di un amore fedele. Un’amicizia che niente e nessuno potrebbe spezzare.
«Forte come la morte è l'a­more»! dice il Cantico. Il vero nemico della morte non è la vita, ma l'amore. Nell'alba di Pasqua non a caso chi si reca alla tomba sono quelli che hanno fatto l'esperienza dell'amore di Gesù: le donne, la Maddalena, il discepolo amato, sono loro i primi a capire che l'amore vince la morte.
Buona Resurrezione a tutti voi!

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