sabato 8 maggio 2010

VI DOMENICA DI PASQUA (ANNO C)

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Celebriamo la VI domenica di Pasqua e iniziamo già a prepararci tra quindici giorni alla festa di Pentecoste. Non abbiate paura, dice Gesù nel vangelo odierno.
Quante paure nella vita di tutti i giorni. Paura per il futuro incerto, per il lavoro precario, per gli affetti vacillanti, per il vicino di casa straniero, per il dolore della malattia e il vuoto della solitudine, per la violenza del terrorismo e della delinquenza in città.
Anche i discepoli di Gesù hanno avuto paura. Ma Gesù fa una solenne promessa: "Non si agiti il vostro cuore! Non abbiate paura! Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto".
Gesù aveva capito che i discepoli erano smemorati e inclini all'incomprensione; e noi non siamo diversi. Per questo aggiunse che avrebbe mandato lo Spirito come maestro interiore dei discepoli e di ogni credente. Sarà suo compito «insegnare» e «ricordare» le parole dette da Gesù. «Ricordare» il Vangelo con l'aiuto dello Spirito vuol dire amarlo come la parola più cara e cercare in ogni modo di metterlo in pratica.
La vita del discepolo, guidata non dai tanti «spiriti» di questo mondo ma dallo «Spirito di Dio», che non va inteso come un concetto lontano e fascinoso, come un qualcosa di effimero che non ha alcuna pertinenza con il nostro vissuto; e nemmeno è una realtà presunta carismatica fatta di sole esuberanze ed autoesaltazioni.
Lo Spirito Santo è Colui che renderà visibile la parola scritta. E' Dio stesso che interviene nella nostra vita senza operare alcun turbamento per interagire con noi e rinnovarci fino in fondo per renderci capaci di sapienza e di rettitudine nel giudizio al fine che noi stessi possiamo conseguire quello che è per noi realmente necessario, in primo luogo la serenità della nostra vita e l'ordine della pace.
La pace del cuore, dono e conquista, fiamma da alimentare continuamente alla fiamma del risorto, aiuta ad affrontare la paura con fiducia, a non avere il cuore turbato.
Alla fine di questi splendidi giorni di Pasqua, invochiamo il Consolatore, donato dal Padre, per affrontare la nostra quotidianità con la certezza della presenza del Signore, giorno dopo giorno, passo dopo passo.



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