giovedì 28 ottobre 2010

Venerdì della XXX settimana del Tempo Ordinario

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Gesù si reca nelle città e nei villaggi, nelle sinagoghe e nelle case private per annunciare il suo vangelo. Nel vangelo odierno abbiamo la guarigione di un idropico in giorno di sabato (vedi Lc 14,1-6).

L'idropico è un'immagine del fariseo, pieno di sé, gonfio della sua giustizia, incapace di passare per la porta stretta della salvezza (cfr. Lc 13,24). Questa porta è la misericordia di Dio che egli rifiuta perché confida nei suoi meriti. Se al mondo ci fossero stati solo malati e peccatori forse non sarebbe stata necessaria la Croce: sarebbero bastati la guarigione e il perdono. Ma Gesù morirà in croce come giusto (cfr. Lc 23,47; At 3,14), perché i giusti potessero scoprire un'altra giustizia: la misericordia di Dio che ama fino al dono totale di sé.
L’episodio accade nella casa di un fariseo e Gesù non teme di smantellare l'ipocrisia che spesso è nel cuore umano. È entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare. Davanti a lui sta un uno ammalato di idropisia. Tanta gente si affacciava ad osservare la situazione. Ed ecco, scocca l'interrogativo di Gesù. Come una freccia appuntita colpisce quei cuori malati di opportunismo e fa verità: è più importante un uomo o un asino? A una domanda così lucida non si può controbattere: o ci si arrende accettandone la verità, o ci si chiude in un silenzio ostile, tanto più ostile quanto più ci si accorge che l’avversario ha ragione: “Ed essi non seppero come replicare a questi argomenti”.
Quello che Gesù sforza a viso aperto è la chiusura del cuore, l'indifferenza alle angustie del prossimo, giustificata e perfino rivestita di obiezioni e impedimenti dettati da una religiosità di "vernice", come in questo caso, la questione del sabato.
Il Signore infatti non esita a interpellare: "Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, (cioè se è in gioco un particolare interesse) non lo tirerà subito fuori, in giorno di sabato?".
Ancora oggi la contestazione dell'agire di Dio o del Figlio suo Gesù Cristo o della sua chiesa, scaturisce quasi sempre da ottusa presunzione, da grettezza mentale o dall'aver assunto atteggiamenti di mera esteriorità che estranea dalla Verità. Dio è più grande del "sabato", è più grande di ogni umana grandezza, trascende ogni logica e i suoi disegni vanno oltre i confini della umana ragione senza umiliarla, se illuminata dalla sua stessa grazia. Impariamo oggi che ogni momento è buono per fare del bene, a tutti.

Gesù che mi riveli tutta la forza e la profondità e la bellezza dell'amore, aiutami a smascherare e a buttar via, dentro di me, ciò che mi impedisce di rendere il mio amore operante e vivo veramente il mio cuore.