sabato 16 ottobre 2010

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Il brano evangelico di questa domenica contiene una parabola, che solo Luca ci ha conservato, e un fondamentale insegnamento da parte di Gesù.
Sì notiamo le linee per una giusta preghiera, ma vediamo anche che Luca insiste su un caso di giustizia.
La parabola viene applicata alla situazione dei discepoli per inculcar loro la necessità della continua preghiera a Dio e assicurare loro che otterranno quanto richiesto. Si presuppone il desiderio dei seguaci di Gesù di ottenere giustizia di fronte ai persecutori, in maggiore o minor grado, della comunità cristiana.
La parabola ci invita alla speranza e a non vedere, dietro le nubi fosche del nostro futuro un male incombente. Al di là del buio c'è il Sole. Al di là dei nostri orizzonti c'è un Dio che, nonostante le apparenze finanche contrarie espresse da momenti in cui tutto ci va storto, ci ama di un Amore senza confini.
La parabola contenuta nel vangelo di questa domenica costituisce un'iniezione di fiducia per tutti coloro che soffrono: per voi vedove che sperimentate la solitudine del cuore, per voi malati, per voi anziani che siete soli nelle vostre case, per voi carcerati che attendete ansiosi uno sprazzo di luce e di speranza per il vostro futuro, per voi tutti che siete nell'angoscia e nell'incertezza di un futuro da leggere ed interpretare attraverso i giochi incrociati di luce e di buio che si intrecciano nella vita di ognuno.


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