sabato 20 novembre 2010

Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!


Siamo arrivati alla XXXIV domenica del Tempo Ordinario, domenica che cede il posto alla regalità di Gesù. Domenica che chiude e apre l'anno liturgico. Viene spontaneo farsi una domanda: come siamo arrivati a questo giorno? Certamente tra gioie e dolori, ansie speranze. Ma anche tra pretese, diritti avanzati, un puntare il dito, etc. Sì, siamo arrivati a questo giorno coi nostri limiti e, con i nostri limiti, ci ritroviamo ai piedi della Croce, attirati da Cristo Gesù elevato da terra.
Durante il nostro cammino, forse eravamo come i figli di Zabedeo che pretendevano di stare accanto a Gesù, ma quel posto è stato già preparato dal Padre per due malfattori. Uno che continua a deriderlo e l'altro invece che riconosce il proprio limite, la propria colpa ed accoglie la misericordia divina.
Questa festa è la festa della misericordia perché tutti ci ritroveremo dinanzi a quel mistero così come siamo. Anzi, avremo la possibilità di richiamare l'altro a puntare mente e cuore nel cuore di Dio trafitto per amore. Tanto è vero che nel Vangelo, Gesù alle parole del malfattore che lo deride non dice nulla, ma solo l'altro che ha accolto il mistero divino è stato capace di confessare la sua colpa e di testimoniare, in qualche modo, l'amore con cui viene salvato.
Le parole di Gesù verso il malfattore convertito sono parole di conforto e sopratutto parole di Salvezza: “Oggi sarai con me in paradiso”. Ma sono parole che Gesù, in qualche altra maniera ha già detto: "Chi vorrà salvare la sua vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia la troverà".
Il brano evangelico odierno insegna che non basta stare accanto a Gesù o averlo seguito nelle strade, ma c'è un'umiltà da vivere in questa vita perché ci prepara un posto nel Regno.
Preghiamo come la liturgia ci suggerisce: O Dio Padre, che ci hai chiamati a regnare con te nella giustizia e nell’amore, liberaci dal potere delle tenebre; fa’ che camminiamo sulle orme del tuo Figlio, e come lui doniamo la nostra vita per amore dei fratelli, certi di condividere la sua gloria in paradiso.



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