sabato 17 settembre 2011

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)


Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

Il vangelo di questa domenica riprende in qualche maniera il discorso di domenica scorsa riguardante il nostro cammino di fede, sottolineandolo con un continuo perdono (settanta volte sette).
Questa domenica, Gesù vuole raccontarci una parabola sul regno dei cieli facendolo somigliare a un padrone che esce di casa per assumere lavoratori per la sua vigna.
In questo suo racconto, la cosa inusuale e che sorprende è che questo padrone ha assunto braccianti dall'alba al tramonto, dando a ciascuno la stessa paga.
Che ingiustizia diremmo noi!!! E sì, facile dire così perché siamo invidiosi. Dentro di noi vige questo "sguardo ostile" verso l'altro che rende ciechi verso il bene altrui. Non siamo capaci di guardarci dentro, adesso. Continuiamo a guardare l'altro con sospetto e continuiamo, in questo modo, ad avere una coscienza divisa, corrotta, inquinata. Eppure Sant'Agostino ci esorta: "Fratelli, interrogate il vostro cuore, analizzate il vostro intimo, vedete quanto amore si trova in voi, e accrescetelo? Si dice degli oggetti di grande valore che sono preziosi, e che alcuni sono più preziosi di altri? Ma che cos'è più prezioso dell'amore? Secondo voi, qual è il suo prezzo e come stabilirlo? L'amore che hai dentro di te costituisce il valore della tua persona stessa". Dio, per tutti, cammina con la giustizia del cuore. Purtroppo noi facciamo prevalere il nostro io, mettendo da parte Dio e la sua misericordia che largamente accoglie e largamente perdona.
Se fossimo capaci di guardarci dentro, adesso, accoglieremmo dentro di noi questa parola di salvezza: "Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna" e basta. Purtroppo assistiamo al drammatico essere credenti e non buoni. Continuiamo a cercare di capire il perché nonostante tutto. Non abbiamo abbastanza fiducia, continuiamo a zoppicare con tutti e due i piedi.
In questa vigna c'è spazio per tutti, perchè lo spazio della vigna siamo noi stessi: noi stessi siamo la vigna e la passione di Dio che continuamente esce per cercare operai. E' inutile essere invidiosi, c'è la necessità di educarci a vedere l'altro in maniera diversa, assumendo il modo di vedere di Cristo, interiorizzando il suo sguardo che è sguardo di amore verso l'altro. 
Non siamo cristiani in base alle ore che impieghiamo per gli altri; se sono sempre da sola a pulire la chiesa o la biancheria.
Accogliamo Dio nella nostra vita. Accogliamo la sua Parola. Amiamo Dio preferendo la sovrabbondante ricchezza dell'amore divino!!!
 
Buona domenica nel Signore a tutti voi!
 
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