sabato 24 marzo 2012

V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO B)


Ger 31,31-34
Sal 50
Eb 5,7-9
Gv 12,20-33: Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto. 










ACTIO
Ripeti al tuo cuore e vivi nell'oggi questa Parola:
"Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto" (cfr. Gv 19,37).



PER LA LETTURA SPIRITUALE
Parlare dell'annientamento di Gesù è davvero osare l'impossibile. L'uomo Gesù vince perdendo. Vince negando a se stesso come uomo il potere di dominare, di affermarsi di fronte agli altri e sugli altri. Ne aveva una lucidissima consapevolezza che traspariva da tutto il suo insegnamento e da tutta la sua vita. 
Curiosi investigatori o gente bramosa di conoscenza e di esperienze eccezionali, alcuni Greci lo volevano accostare negli ultimi suoi giorni a Gerusalemme. Egli esce con quella bellissima immagine che richiama così da vicino la parabola del regno dei cieli: "in verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo; se invece muore, produce molto frutto" (Gv 12,24). Il chicco di frumento è lui stesso: Gesù. La kenosi dell'incarnazione raggiungerà infatti il suo estremo limite nella passione e nella morte sulla croce. Ma l'immagine del chicco di grano, che muore e dà la spiga e poi il pane, ha pure un nesso molto evidente con il mistero dell'eucarestia.
La vitalità di quel seme sepolto è prodigiosa. La legge del seme è quella di morire per moltiplicarsi: non ha altro senso, altra funzione che questa: è un servizio alla vita. Così l'annientamento di Gesù Cristo: seme di vita sepolto nella terra. Per Gesù amare è servire e servire è scomparire nella vita degli altri, morire per far vivere. 
Ogni dono di sé è una semina di amore che fa nascere amore. Là dove è più difficile accettare l'annientamento di essere servi degli altri e di essere mangiati dagli altri, là si raccoglie più abbondante il frutto della carità.
Ecco, ci conceda il Signore di arrivare a questa resa totale del nostro essere ogni volta che ci troviamo a fargli le nostre rimostranze con discorsi da ragazzi petulanti e sconsiderati. Ci conceda di immergerci nel suo mistero di umiltà e di gloria malgrado la nostra incapacità a capirlo (A.M. CANOPI, L'annientamento di Cristo, perpetuato nel mistero eucaristico..., in "Deus absconditus", Ghiffa 1980, 60-69,passim).

PREGHIAMO
Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso, perché possiamo vivere e agire sempre in quella carità, che spinse il tuo Figlio a dare la vita per noi. 
Egli è Dio e vive e regna con te nell'unità con lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.



* l'immagine è di Don Mauro Manzoni